martedì 5 novembre 2019

124 - LA MACCHINA DEL TEMPO DI GORSKIJ




Sembra impossibile ma...
Le incredibili foto a colori realizzate da Sergej Prokudin-Gorskij dal 1909 al 1915 nella sua camera oscura viaggiante su un treno sono una macchina del tempo che ci catapulta nel mondo di 100 anni fa.

Prokudin-Gorskij nasce a Funikova Gora nel 1863. Di famiglia nobile, si laurea in ingegneria chimica; fra i suoi insegnanti c'è Dmitrij Mendeleev, l'inventore della tavola periodica degli elementi; appassionato di fotografia che concepisce come mezzo per diffondere l'arte, avrà grande influenza su di lui. Nel 1889 va a Berlino dove collabora con Adolf Miethe, pioniere della fotochimica e della fotografia a colori. Nel 1890 sposa Anna Lavrova, figlia di un industriale membro dell'IRTS (Imperial Russian Technical Society) che raduna il gotha degli scienziati russi, di cui anche lui entra a far parte. Nel 1900 presenta con successo i suoi lavori fotografici all'Expo universale di Parigi. Dal 1902 perfeziona nel suo laboratorio la fotografia a colori con le camere tricromatiche: in sostanza cattura l'immagine con tre fotografie in bianco e nero, prese attraverso tre filtri, uno rosso, uno verde e uno blu. Un successivo filtraggio con i tre colori complementari esattamente sovrapposti ricostituisce i colori sottratti.

Nel 1905 organizza la visione di 70 lastre ottenute con la tripla esposizione; la platea di fotografi e scienziati è entusiasta. Con performance di questo tipo si fa conoscere ovunque, e la sua fama arriva a corte. Così il 3 maggio 1909 tiene una visione privata per la famiglia dello zar. Al quale presenta il suo progetto, un tour per mostrare al mondo “Gli splendori della Russia”. Nicola II gli mette a disposizione un carro ferroviario dotato di camera oscura, un battello a vapore, una barca per navigare sui canali e una specie di trattore per i terreni accidentati, oltre a un lasciapassare per tutto l'impero. Il treno di Prokudin-Gorskij parte nell'estate del 1909 e viaggerà fino al 1915. Dopo la Rivoluzione del 1917, nonostante il favore del nuovo regime per il suo lavoro, lascerà la Russia (e la famiglia) in compagnia della sua assistente Maria Schedrimo. Nel 1922 la coppia si stabilisce a Parigi e apre un laboratorio fotografico tuttora esistente, dove lui lavorerà fino alla morte, nel 1944.

E ora viene il bello. Seguite il link e giudicate voi: benvenuti nell'impero russo del 1909; sì, quel distinto signore col cappello seduto vicino al torrente è proprio lui, Sergey Prokudin-Gorskij.


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