Sembra
impossibile ma...
Il
chessboxing, sport nato pochi anni fa, sta riscuotendo successo in
tutto il mondo. Chi lo pratica si sfida sulla distanza delle 11
riprese. E alterna un round di scacchi a uno di boxe.
L'idea
dello scacchipugilato arriva direttamente dal mondo della fantasia:
nel 1992 Enki Bilal nel suo graphic novel Freddo Equatore (Froid
Équateur) affida a un incontro di pugilato seguito da una sfida a
scacchi la vita del protagonista; probabilmente si ispira a un film
finlandese dell'anno precdedente, “Uuno Turhapuro - herra Helsingin
herra”, dove il protagonista gioca una partita di scacchi alla
cieca mentre boxa. Fatto sta che l'artista olandese Iepe Rubingh
prende la cosa sul serio, e nel 2001 codifica il nuovo sport con
una variante rispetto al libro: non un match dopo l'altro, ma
un'alternanza fra le due discipline. Due anni dopo ad Amsterdam si
svolge il primo campionato del mondo, organizzato dalla neonata World
Chess Boxing Organisation, e vinto dallo stesso Rubingh.
L'incontro
inizia con un round di scacchi
della durata di 4 minuti, seguito da uno di pugilato di 3 minuti. Tra
una ripresa e l'altra c'è un minuto di pausa per consentire ai
combattenti di cambiarsi. Ogni contendente ha a disposizione 12
minuti per completare tutte le riprese della partita di scacchi.
Passati 4 minuti questa viene interrotta per poi venire ripresa dopo
il round di pugilato. Se un combattente non muove durante il suo
turno può essere ammonito dall'arbitro e da quel momento ha 10
secondi per effettuare la mossa. L'incontro può terminare per
knockout, per scacco matto, per
decisione del giudice o per esaurimento dei 12 minuti a
disposizione da parte di uno dei due contendenti.
Oggi
lo scacchipugilato avviene in luoghi come teatri o discoteche, su
ring esagonali, e c'è una divisione in categorie che riprende quella
del pugilato dai pesi mosca ai pesi massimi. Durante i round di
scacchi il pubblico segue le mosse sui monitor del locale, e un
commentatore aiuta a capire ciò che accade. La capitale mondiale è
Londra, dove si disputano le più importanti gare, ma la sede della
WCBO presieduta da Iepe Rubingh è a Berlino. Il motto della
federazione è “La battaglia avviene sul ring, la guerra sulla
scacchiera”. E il numero dei praticanti sta aumentando in maniera
esponenziale, proprio come i chicchi di riso sulla scacchiera
nell'antica leggenda di dantesca memoria.

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