Sembra
impossibile ma…
Un
intero popolo nel 1835 nel giro di pochi giorni è stato cancellato
dalla storia: i nemici invasori li hanno sterminati. E divorati
tutti.
L’arcipelago
delle Chatham è il territorio in assoluto più lontano dall’Italia,
a 19.250 km da Roma. Intorno al 1500 i Moriori sbarcano sull’isola
principale: provengono da ovest, dalla Nuova Zelanda, con ogni
probabilità sono di etnia Maori: è l’ultima delle migrazioni
polinesiane nel Pacifico. Le isole sono fredde e inospitali, il clima
rende impossibile l’agricoltura; i Moriori sviluppano un proprio
stile di vita basato su caccia di foche e uccelli marini e pesca, e
una propria cultura. In particolare le condizioni precarie li portano
a vietare qualunque tipo di scontro fisico. La guerra è bandita –
dicono – per volere del grande antenato Nunuku-whenua, e le dispute
si risolvono negoziando, o con scontri rituali incruenti.
I
Moriori sono oltre 2000 quando il 29 novembre 1791 sbarca William
Robert Broughton e rivendica la sovranità britannica. Una conquista
facile, senza spargimento di sangue. Negli anni seguenti, le Chatham
diventano una base per i cacciatori di balene; le malattie portate
dai bianchi uccidono il 20% dei nativi, ma il peggio deve ancora
arrivare. Il 19 novembre 1835 una nave inglese, la Rodney, sbarca
sull’isola 500 Maori neozelandesi armati di asce, clave, lance e
anche fucili. E’ un massacro. I Moriori non oppongono resistenza:
vengono trucidati e divorati.
“Cominciarono
ad ucciderci come pecore – racconta uno dei sopravvissuti -
eravamo terrorizzati, fuggimmo verso il bosco, cercando inutilmente
nascondigli. Fummo scoperti e furono uccisi quasi tutti, uomini,
donne e bambini". Più sintetico il ricordo di uno dei guerrieri
Maori: "Prendemmo possesso dell’isola secondo i nostri costumi
e catturammo tutti. Nessuno scappò". Chi scampa alla strage,
perlopiù donne, diventa schiava dei Maori. Nel 1862 ne restano solo
101; l’ultimo dei Moriori muore nel 1933. Gran parte degli attuali
abitanti delle Chatham discende da un drappello di donne Moriori
inviate nel 1846 a un gruppo di religiosi tedeschi che tre anni prima
avevano aperto una missione sull’isola.

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