lunedì 8 giugno 2020

554 - IL COLOSSO DI HITLER




Sembra impossibile ma…
Vicino al villaggio di Hirschbach, in Baviera, nel mezzo al bosco, ci sono i resti di un’enorme tribuna sportiva. E’ il prototipo di quello che doveva essere il Deutsches Stadion: un’opera faraonica con una capienza di 405.000 spettatori. Ai giorni nostri il più grande stadio del mondo, il Rungrado May Day Stadium in Corea del Nord, ha 114.000 posti, il Camp Nou di Barcellona non arriva a 100.000, e il Maracanã di Rio, che toccava i 165.000, è stato ridotto a 78.000.

E’ il 9 settembre del 1937 quando Adolf Hitler a Norimberga mette la prima pietra del gigantesco impianto progettato dal più celebre dei suoi architetti, quell’Albert Speer che sta ridisegnando Berlino secondo i piani del Partito nazista. L’anno precedente la capitale tedesca ha ospitato le Olimpiadi davanti ai 110.000 spettatori dell’Olympiastadion. Ma il sogno del fuhrer è assai più ambizioso: nel 1940 i Giochi Olimpici si svolgeranno a Tokyo, l’inaugurazione del Deutsches Stadion è prevista per il 1943 coi primi Giochi atletici pan-germanici, poi tutte le Olimpiadi future si svolgeranno davanti ai 405.000 di Norimberga. E quando Speer presenta il conto e sottolinea il costo spropositato dell'opera, Hitler replica che “tutto sommato ci costa meno di 2 navi da guerra classe Wolfgang Lotz”.

Per il progetto Speer si ispira allo Stadio Panatenaico di Atene: la struttura a ferro di cavallo è lunga 875 metri e larga 500 ed è circondata da una gradinata con 5 livelli di posti alta 100 metri. Veloci ascensori portano rapidamente 100 spettatori alla volta ai livelli superiori. La facciata esterna, in granito rosa, supera i 100 metri di altezza, sostenuta da una serie di archi alti 71 metri che poggiano su un enorme podio di granito rosso. Gli ingegneri nazisti decidono di realizzare un modello di prova a 25 chilometri di distanza, a Hirschbach. In 18 mesi viene costruito sul fianco di una collina un tratto di gradinata con 40.000 posti a sedere in legno. E’ immensa. Quando Hitler la visita è assai soddisfatto dei risultati del test. E dà il via libera: i lavori per grande stadio possono iniziare. Non sarà così. Quella che inizia è la guerra. Il cantiere si ferma. Nella primavera del 1945 a Hirschbach arrivano gli alleati e distruggono il villaggio. Il legno dei posti a sedere viene usato per ricostruirlo. Restano le fondamenta, dimenticate per 50 anni. Poi nel 2002 il sito, ripulito dalla boscaglia cresciuta sui gradoni, è dichiarato monumento storico. E i turisti iniziano ad aggirarsi fra le macerie e i fantasmi di un colossale sogno nato dentro un incubo.






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