Sembra
impossibile ma…
Gli
americani hanno vinto la loro guerra d'indipendenza grazie ai vari
Washington, Franklin e a tanti altri politici e uomini di pensiero. Poi
quando c’era da menare le mani, arrivava zia Nancy.
Nancy
Morgan Hart nasce nel 1735 nella valle del fiume Yadkin, nel North
Carolina. E’ una vera donna di frontiera, dura e piena di risorse:
analfabeta ma esperta erborista e abile cacciatrice, ha tutte le
conoscenze necessarie per sopravvivere in territori ostili. Capelli
rossi, alta più di un metro e ottanta, rozza e nervosa, sembra
tagliata con l’accetta. La faccia sfregiata dal vaiolo e il forte
strabismo non ne fanno certo una bellezza, ma quello per cui si fa
conoscere è il temperamento: non ha paura di niente, è una testa
calda che ama menare le mani ed è terribilmente vendicativa. Quando
si sposa con Benjamin Hart, nessuno ha dubbi su chi è il
capofamiglia. Nel 1770 è lei a decidere di emigrare in Georgia
seguita dal marito e dagli otto figli, sei maschi e due femmine.
Scoppia
la guerra d’indipendenza, e per lei che gli inglesi li ha sempre
odiati è un invito a cena. E proprio durante una cena zia Nancy,
come tutti la chiamano, è protagonista del primo aneddoto
storicamente accertato fra i tanti che si racconteranno su di lei: un
gruppo di sei soldati inglesi entra in casa e pretende che la Hart
uccida e cucini uno dei suoi tacchini per loro. Lei si finge
remissiva, ma mentre mangiano (e bevono) sposta le loro armi fuori
dalla stanza, afferra una pistola e ordina a tutti di stare fermi.
Uno ignora la minaccia, lei spara e lo uccide. Un secondo tenta di
prendere le armi. Uccide anche lui. Il marito vuole che spari a
tutti. Lei scuote la testa: “Impicchiamoli”. Detto fatto.
Da
lì inizia la sua carriera di guerrigliera: cecchino infallibile da
un nascondiglio lungo il Broad River per i Tories che tentano di
attraversarlo, spia vestita da uomo negli accampamenti inglesi dove
origlia non vista e riporta importanti informazioni, pronta a gettare
un mestolo di sapone bollente negli occhi a una spia inglese da lei
scoperta prima di malmenarlo, legarlo e consegnarlo ai ribelli. Si fa
conoscere anche dai nativi americani, che la chiamano "Wahatche",
"Guerriera”.
Quando
la guerra finisce, Nancy si rifugia nella religione: "Entrò
nella chiesa Metodista in cerca di sollievo – si legge - e divenne
una cristiana urlante, pronta a combattere il diavolo con la stessa
violenza con cui aveva fronteggiato gli inglesi”. Nancy Hart muore
a 95 anni nel 1830. Da lei prende il nome la contea di Hart, a un
centinaio di miglia da Atlanta.

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