martedì 9 giugno 2020

561 - LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI DI REGINE




Sembra impossibile ma…
Regine Gries, biologa canadese della Simon Fraser University, da oltre 5 anni ogni sabato mattina si rimbocca le maniche, si toglie l'orologio e lascia che migliaia di cimici affamate si nutrano a sue spese, succhiando il sangue dalle sue braccia.

Con il marito Gerhard, famoso a livello internazionale per le sue ricerche nella comunicazione chimica tra insetti, da anni sta cercando di individuare i feromoni in grado di attirare e intrappolare la cimice, insetto ritenuto sradicato nei Paesi industrializzati, che negli ultimi due decenni è invece riapparso come una piaga globale capace di infestare hotel, appartamenti e luoghi pubblici, a prescindere dalla pulizia e dalle condizioni degli ambienti. Per portare avanti le loro ricerche, la coppia di biologi ha allestito un laboratorio con una colonia di cimici; attualmente sono circa 5.000 e vivono in 200 barattoli di vetro. Gli insetti però si devono nutrire, e dopo tentativi andati a vuoto con polli e porcellini d’India gli studiosi si sono dovuti arrendere al fatto che l’unico nutrimento possibile è il sangue umano fresco.

Così, come nel film “La piccola bottega degli orrori”, qualcuno si è dovuto sacrificare. E visto che Gehrard al primo tentativo, urlando dal dolore, ha visto il suo braccio gonfiarsi fino a diventare più del doppio delle dimensioni normali per una reazione allergica, è toccato a Regine provare. Risultato, un leggero gonfiore e un certo prurito: è lei l’ospite ideale. Ed eccola novella madame Curie con le cimici al posto dei raggi X, che ogni sabato nutre i piccoli mostri tenendo 5 vasetti alla volta con l’imboccatura in giù contro la pelle dell’avambraccio e lasciando che gli insetti, affamati per il lungo digiuno, la mordano e succhino il sangue. Ci vogliono 10 minuti per riempirli tutti: 8 turni per 40 vasetti e mille cimici. Da quando la ricerca è iniziata, Regine Gries è stata morsa circa 200.000 volte.

Alla fine però sono arrivati i risultati, e l’esca chimica che attira le cimici dei nostri materassi in trappole è oggi una realtà, presentata sulle riviste scientifiche, pluripremiata, brevettata e a breve commercializzata. La sperimentazione però non si ferma, e per ottimizzare i risultati Regine ogni sabato continua a nutrire le sue cimici. "Non ne sono entusiasta – dice - ma ne vale la pena: dal buon esito della ricerca dipende il benessere di milioni di persone”.
 
 

 
 

 

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