Sembra
impossibile ma…
Le
possibilità di essere colpiti da un meteorite e sopravvivere sono
una su un milione e seicentomila. E’ la sera del 30 novembre 1954,
Ann Hodges, 34 anni, sonnecchia sul divano di casa a Sylacauga in
Alabama. Un lampo, un’esplosione, qualcosa la colpisce con violenza
a un fianco, un dolore tremendo. Che cavolo è successo?
Un
meteorite di 4 chili ha sfondato il tetto, ha centrato la grossa
radio sul tavolo e l’ha frantumata, è rimbalzato e l’ha colpita.
Risultato, un enorme ematoma curato all’ospedale, una grossa pietra
venuta dallo spazio nel salotto di casa (oggi è conservata
all’Alabama Museum of Natural History), e l’assedio dei
giornalisti arrivati da ogni parte degli States. Perché Ann Hodges è
l’unico caso documentato nella storia di una persona sopravvissuta
dopo esser stata stata centrata (o quasi) da un meteorite. Insomma, è
lei quell’uno su un milione e seicentomila.
Del
resto il teorema di Borel, detto anche “della scimmia
instancabile”, parla chiaro: metti una scimmia a battere a caso sui
tasti di una macchina da scrivere, dalle un tempo infinito e prima o
poi scriverà la divina commedia. Basta aspettare, di pietre dal
cielo ne cadono parecchie.
In
India nel 1825, un uomo sarebbe stato ucciso e una donna ferita, ma
non ci sono certezze. Più di recente meteoriti hanno centrato
un’auto parcheggiata (1992 nello stato di New York), una casa in
quel momento vuota (New Orleans 2003), un orto, con sei persone
intossicate dai fumi di arsenico prodotti dall’impatto (in Perù
nel 2007). Infine il 15 febbraio del 2013 a Chelyabinsk in Russia
l’onda d’urto causata dall’esplosione a bassa quota di un
meteorite ha ferito molte persone e causato enormi danni. Una piccola
apocalisse: ma il video è più eloquente delle parole.

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