Sembra
impossibile ma…
C’è
stato un tempo su un’isoletta remota in cui le donne volavano, gli
uomini sapevano come fermare il vento e non passava giorno che gli
abitanti non fossero protagonisti di magie e prodigi.
Non
è l’incipit di un libro fantasy, ma quanto realmente accaduto ad
Alicudi, la più piccola e impervia delle Eolie. Rotonda come le
isole delle barzellette, emerge per quasi 700 metri da un mare blu
intenso. Gli abitanti fino a metà 900 erano 1500, oggi sono meno di
150. Poche case, una sola strada, servizi ridotti all’essenziale su
un versante. L’altro è dominio delle capre. Tutto qui? No, c’è
anche un soprannome: l’isola delle donne volanti. Ecco come è
nato.
Lo
spettacolo comincia nei primi mesi del 1902. I primi racconti sono
fatti in confidenza, sottovoce, “Non mi prendere per matto… lo so
che è strano, ma l’ho visto con i miei occhi…”. Giorno dopo
giorno gli eventi prodigiosi si moltiplicano. In breve tutti, ma
proprio tutti in paese vivono esperienze ai confini della realtà e
oltre. Storie che parlano di donne che si lanciano dal balcone e
volano sull’isola, di uomini che tagliano le trombe marine come
spighe di grano e comandano ai venti e alle tempeste, di giovani che
si trasformano in strani animali, di marinai che volano in cielo con
le loro barche, di oggetti incantati e di incontri con gnomi, diavoli
e santi.
Per
quasi 4 anni, fino al 1905, Alicudi diventa la Terra di Mezzo
tolkeniana. Poi la spiegazione. Il pane sull’isola da sempre si fa
con la segale. Che in quei mesi era strana, con la spiga che si
biforcava in due cornetti. Chi poteva immaginare che un parassita, la
Claviceps purpurea, l’avesse infestata e trasformata in segale
cornuta? Una mutazione letale che nel medioevo aveva sterminato
intere città. Nel pane, in dosi contenute, si limita a causare
potenti allucinazioni: il principio attivo è lo stesso dell’acido
lisergico, l’LSD.
Cosa
è rimasto un secolo dopo di tanto rumore? Un mare di leggende, un
insolito numero di guaritori, fattucchiere e indovini. E il fascino
del mistero che, come una nuvola, avvolge Alicudi.

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