sabato 20 giugno 2020

669 - L'ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE




Sembra impossibile ma…
Questa è una storia vera. Ai confini della scienza, dell’etica, della realtà, ma vera. Il'ja Ivanov nasce nel 1870 a Kursk, nella Russia degli zar. Si laurea in biologia a Kharkov e nel 1907 diventa professore ordinario. Dopo la rivoluzione lavora come ricercatore per l'Istituto veterinario sperimentale di stato e per l'Istituto superiore di zootecnica di Mosca. Studia e perfeziona le tecniche di inseminazione artificiale per la riproduzione dei cavalli. Poi allarga il campo delle sue ricerche, e negli anni riesce ad ottenere diversi ibridi fra specie diverse. E’ il primo ad ottenere risultati tra il topo e il ratto, il topo e la cavia di Guinea, il coniglio e la lepre, la zebra e l'asino, la mucca e il bisonte, la mucca e l'antilope. Avete già capito dove porta questa strada: già nel 1910 a Graz Ivanov espone al Congresso mondiale degli zoologi le sue teorie sull’ibridazione fra l’uomo e la scimmia con tecniche di inseminazione artificiale.

In Unione Sovietica ha estimatori ma anche oppositori, così nel 1924 a Parigi ottiene il sostegno e il finanziamento dell'Istituto Pasteur con il permesso di compiere esperimenti a Kindia, nella Guinea Francese. L’anno dopo l’interesse suscitato in Francia convince anche l'Accademia delle Scienze Sovietica a finanziare gli studi di Ivanov, che nel 1926 sbarca a Kindia. Dove però non ci sono scimpanzé sessualmente maturi. Tornato in Francia, si accorda per proseguire la sperimentazione nell'orto botanico di Conakry. Qui Ivanov e suo figlio guidano la cattura di decine di scimmie. E nel febbraio del 1927 lo scienziato inietta sperma umano (non suo né del figlio) in tre femmine di scimpanzé. Seguono mesi in cui il primo uomo-scimmia sembra vicino ad essere una realtà, poi gli esami dicono che l’esperimento è fallito.
Le tre scimmie muoiono.

Gli Ivanov tornano in Francia con una decina di animali. I test proseguono nella stazione primatologica creata a Sukhumi in Georgia. E inizia una nuova fase: il tentativo di inseminare donne con sperma di scimmia. Estate 1929: lo scienziato cerca 5 volontarie. Se ne presenta una, ma arriva tardi: il giorno prima l’unico maschio di scimmia superstite, un orango, è morto. Non ne potranno arrivare altri prima dell’estate successiva. Ma nella primavera del 1930 gli oppositori di Ivanov hanno la meglio: lui perde il posto e in dicembre viene arrestato: “complice della borghesia capitalista e colpevole di attività antisovietiche” viene esiliato ad Alma Ata in Kazakistan. Dove muore per un colpo apoplettico nel 1932. Lo “scimpanzuomo” per ora non nascerà.

Una decina d’anni dopo il famigerato dottor Josef Mengele mostrerà alcune foto di scimpanzé molto simili a maschi umani, dicendo che erano frutto di esperimenti eugenetici fatti con lo sperma di internati nei campi di sterminio. Il sonno della ragione genera mostri (Goya).



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