mercoledì 10 giugno 2020

570 - LA FICTION MALEDETTA




Sembra impossibile ma…
C’è una miniserie televisiva, andata in onda più di 20 anni fa, che ha avuto una vita tormentata, strana e per certi versi misteriosa. La fiction, o come si diceva all’epoca lo sceneggiato, si chiama “Voci notturne”, un thriller esoterico ambientato in una Roma inquietante e ambigua fra sette segrete, enigmatici personaggi e rituali arcani. L’anno è il 1995, il regista di gran nome: Pupi Avati. Che, prima stranezza, non la cita mai fra le sue opere.

La serie va in onda su RaiUno in prima serata, e già questo è sorprendente. Non sono più i tempi del Segno del comando o di Ritratto di donna velata, capofila del genere, e mammaRai preferisce puntare su prodotti più tranquilli e rassicuranti. “Voci notturne” è un’eccezione, un’ anomalia. Una frase di senso oscuro come incipit, musiche d’atmosfera e un cadavere ritrovato nel Tevere. Da qui si dipana una trama avvincente che ruota attorno a una sorta di immortale principe di Saint Germain. Tre puntate filano via con discreti ascolti. Le ultime due vengono accorpate e mandate in onda insieme, come per chiudere la questione prima possibile. Dopo il “the end” lo sceneggiato scompare dai palinsesti, nessuna replica sulle varie spin-off Rai. Nasce la leggenda della fiction maledetta. Mentre un plotone di fans si scambia logori Vhs, circola la voce che i master originali siano scomparsi dagli archivi Rai.

Ma a fine 2009 la serie torna in Tv: alle due e mezza di notte. Nel 2013 poi la replica su Rai Premium. Ma gli appassionati si accorgono subito che le puntate sono abbondantemente tagliate. La Rai spiega il motivo dei tagli: nella serie compare una “Società Teosofica per il Ritorno dello Spirito Originario”. La Società Teosofica Italiana non apprezza e chiede e ottiene il taglio di ogni riferimento. Nel 2015 Gian Lorenzo Franzi scrive anche un libro sulla vicenda. A oggi non esistono dvd o cofanetti, You Tube è l’unico modo per vedere (malino) “Voci notturne”. Che non ha perso niente del suo fascino, “fa paura”, coinvolge e inquieta come e più dei vari True detective o Twin peaks. Guardare per credere.


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