Sembra
impossibile ma...
Le
incredibili foto a colori realizzate da Sergej Prokudin-Gorskij dal
1909 al 1915 nella sua camera oscura viaggiante su un treno sono una
macchina del tempo che ci catapulta nel mondo di 100 anni fa.
Prokudin-Gorskij
nasce a Funikova Gora nel 1863. Di famiglia nobile, si laurea in
ingegneria chimica; fra i suoi insegnanti c'è Dmitrij Mendeleev,
l'inventore della tavola periodica degli elementi; appassionato di
fotografia che concepisce come mezzo per diffondere l'arte, avrà
grande influenza su di lui. Nel 1889 va a Berlino dove collabora con
Adolf Miethe, pioniere della fotochimica e della fotografia a colori.
Nel 1890 sposa Anna Lavrova, figlia di un industriale membro
dell'IRTS (Imperial Russian Technical Society) che raduna il gotha
degli scienziati russi, di cui anche lui entra a far parte. Nel 1900
presenta con successo i suoi lavori fotografici all'Expo universale
di Parigi. Dal 1902 perfeziona nel suo laboratorio la fotografia a
colori con le camere tricromatiche: in sostanza cattura l'immagine
con tre fotografie in bianco e nero, prese attraverso tre filtri, uno
rosso, uno verde e uno blu. Un successivo filtraggio con i tre colori
complementari esattamente sovrapposti ricostituisce i colori
sottratti.
Nel
1905 organizza la visione di 70 lastre ottenute con la tripla
esposizione; la platea di fotografi e scienziati è entusiasta. Con
performance di questo tipo si fa conoscere ovunque, e la sua fama
arriva a corte. Così il 3 maggio 1909 tiene una visione privata per
la famiglia dello zar. Al quale presenta il suo progetto, un tour per
mostrare al mondo “Gli splendori della Russia”. Nicola II gli
mette a disposizione un carro ferroviario dotato di camera oscura, un
battello a vapore, una barca per navigare sui canali e una specie di
trattore per i terreni accidentati, oltre a un lasciapassare per
tutto l'impero. Il treno di Prokudin-Gorskij parte nell'estate del
1909 e viaggerà fino al 1915. Dopo la Rivoluzione del 1917,
nonostante il favore del nuovo regime per il suo lavoro, lascerà la
Russia (e la famiglia) in compagnia della sua assistente Maria
Schedrimo. Nel 1922 la coppia si stabilisce a Parigi e apre un
laboratorio fotografico tuttora esistente, dove lui lavorerà fino
alla morte, nel 1944.
E
ora viene il bello. Seguite il link e giudicate voi: benvenuti
nell'impero russo del 1909; sì, quel distinto signore col cappello
seduto vicino al torrente è proprio lui, Sergey Prokudin-Gorskij.

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