Sembra
impossibile ma...
Un
passaparola planetario da brividi nato da un’idea meravigliosa e
impossibile ha dato vita a splendida realtà nel segno della musica e
della solidarietà: gli interpreti sono i migliori musicisti di
strada del mondo, ognuno canta un pezzetto di canzone un po’ in
stile “We are the world”. Ognuno qui però porta la sua musica, i
suoi strumenti, il suo stile. Si chiama Playing for Change ed è
diverse cose.
Prima
di tutto è un megaprogetto multimediale ideato e realizzato dal
produttore discografico statunitense Mark Johnson del Timeless Media
Group. Poi è un supergruppo musicale formato da artisti di strada di
varie etnie, selezionati fra le decine che partecipano al progetto,
che oltre a incidere i collage musicali di brani celebri, si esibisce
dal vivo in affollatissimi concerti in tutto il mondo. Terzo, è una
fondazione che provvede a investire il ricavato dal progetto per la
costruzione di scuole di musica per l'infanzia nei Paesi più poveri
del terzo mondo.
Il
progetto Playing for Change nasce nel 2004 quando l’ideatore Mark
Johnson si trasforma da ingegnere del suono in talent scout per
musicisti di strada e parte per un giro del mondo. Obiettivo, creare
una rete di artisti per portare un messaggio di pace planetario
attraverso la loro musica. Johnson individua i musicisti e registra
il loro sound. Servendosi
di un'apparecchiatura mobile che funziona da studio di registrazione,
registra sul posto le performance di artisti che eseguono una
medesima canzone, interpretata nel proprio personale stile. Oggi il
repertorio del gruppo è vasto, dal blues, al soul, al pop, al rock
and roll, con brani di autori affermati come Bob Dylan, Bob Marley,
Ben E. King, Tracy Chapman, ma il loro successo maggiore resta la
straordinaria Stand by Me, primo singolo del gruppo.
Il
videoclip ha un successo internazionale su Internet e su YouTube,
dove registra oltre cinquanta milioni di contatti. Da qui nasce
l’attività discografica con compilation su cd e dvd (Playing For
Change: Songs around the world 1 e 2, l'album Playing for Change
Live…). Col ricavato dalle vendite sono già state realizzate
numerose scuole musicali in Sudafrica, Ghana, Mali, Rwanda e in
Nepal.
Date
un’occhiata ai vari video su You Tube, da Guantanamera a Redemption
song, da What a wonderful world a Imagine: confesso che la maggior
parte finisco di guardarli con l’occhio lucido… “You may say
I'm a dreamer - But I'm not the only one - I hope someday you'll join
us - And the world will be as one”.

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