Sembra
impossibile ma...
Lothar
Von Richtofen era più audace e spericolato del fratello Manfred, il
mitico Barone Rosso. Per questo passò più tempo in ospedale che al
fronte, ma nei pochi mesi in cui volò colse 40 vittorie. E a
differenza di Manfred sopravvisse alla guerra.
Lothar
nasce a Breslavia nel 1894 quando Manfred ha 2 anni. Nel 1914 quando
inizia la guerra ha 20 anni ed è ufficiale di cavalleria. Ferito da
un cecchino dopo poche settimane mentre è di pattuglia, in ottobre
riceve la Croce di ferro al valore. Nel 1915 passa alla neonata
aeronautica militare, e il 6 marzo 1917 entra nella Jasta 11, la
squadriglia di Manfred, che è già una celebrità. Il 28 marzo
abbatte il primo aereo nemico, poi in soli 3 mesi coglie altre 32
vittorie. Come stile i due fratelli sono all'opposto: tanto il Barone
rosso è freddo, analitico, essenziale quanto Lothar è spericolato,
impulsivo, aggressivo, uno “sparatutto”. “Se non distrugge un
aereo ogni volo non è contento”, dice Manfred preoccupato.
Il
7 maggio a Douai Lothar si scontra col temutissimo asso inglese
Albert Ball: è in corso un temporale, la visibilità è minima, il
duello è drammatico, un testa a testa nella bruma. Alla fine
entrambi precipitano. Ball si schianta probabilmente senza essere
colpito e muore; Lothar rimane ferito. E si prende il merito di aver
abbattuto il numero uno nemico. Poi riprende subito a volare ma il 13
maggio, ferito all'anca dalla contraerea, precipita. Se la cava, ma
finisce in ospedale per 5 mesi. In settembre esce, ma poco dopo ci
torna per una grave infezione all'orecchio; a febbraio 1918 torna a
volare; un mese, e viene ancora abbattuto da un Sopwith Camel: cade
sui fili dell'alta tensione e subisce gravi ferite alla testa. Il 21
aprile è in convalescenza quando apprende della morte del fratello,
colpito in volo da un colpo di fucile sparato da un cecchino. In
luglio sale ancora sul suo Fokker; il 12 agosto coglie l'ultima
vittoria, il giorno dopo resta nuovamente ferito in azione. La sua
guerra finisce lì. In tutto, il suo biplano ha prese fuoco 3 volte,
si è schiantato a terra in 4 occasioni, ha effettuato 10 atterraggi
di fortuna e lui è stato ferito seriamente 6 volte. Considerato il
tempo trascorso in ospedale, la sua media di vittorie è migliore di
quella del fratello.
Dopo
la guerra Lothar si sposa con la contessa Doris von Keyserlingk, ha
due figli e gestisce un'industria; ma il richiamo del volo è troppo
forte: lascia tutto e va a fare il pilota civile, trasporta
passeggeri e posta tra Berlino e Amburgo per la Deutsche
Luft-Reederei. Il 4 luglio 1922 a Fuhlsbüttel l'aereo precipita per
un guasto al motore e Lothar Von
Richtofen muore. Ha solo 27 anni.

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