Sembra
impossibile ma...
Una
nave giapponese una quarantina d'anni fa pescò una carcassa
parzialmente decomposta pesante oltre due tonnellate. I resti del
gigantesco animale dopo un rapido esame furono scaricati di nuovo in
mare, ma furono prese 5 foto: per molti degli scienziati che le
esaminarono erano i resti di un plesiosauro, enorme rettile estinto.
25
aprile 1977, Oceano Pacifico, 30 miglia a Est di Christchurch, in
Nuova Zelanda. Un peschereccio giapponese, lo Zuiyo Maru, getta le
reti a strascico a una profondità di 300 metri. E tira su qualcosa
di inatteso, e di molto pesante: una carcassa lunga più di 10 metri
semidecomposta. Nessuno a bordo ha mai visto niente del genere. Il
capitano Akira Tanaka teme che la “creatura” infetti il pescato,
e decide di disfarsene; così dopo neanche un'ora viene ributtata in
mare. Un tecnico della compagnia di navigazione, Michihiko Yano esperto
di oceanografia, si fa prestare una macchina fotografica e
scatta 5 immagini del “mostro”. Poi fa in tempo a prelevare da
una delle pinne 42 frammenti. Yano torna in Giappone solo il 10
giugno e
fa sviluppare le immagini scattate; porta anche ad analizzare i
campioni nei laboratori Taiyo Fish Company.
La
notizia si diffonde; i vertici della Taiyo Fish convocano una
conferenza stampa e rivelano la scoperta. Diversi scienziati
affermano di non aver mai visto nulla di simile: non è né un pesce
né un mammifero, dicono con sicurezza, quasi sicuramente è un
rettile gigante marino della famiglia dei Plesiosauri, vissuti tra
330 e 65 milioni di anni fa, ritenuti estinti come tutti i dinosauri.
L'analisi dei frammenti però non è ancora stata completata. Il 25
luglio arrivano i risultati. Dal punto di vista biochimico, i
campioni provengono con certezza da uno squalo. In tanti non ci
credono, c'è chi parla di un complotto: quello è un plesiosauro. E
il governo giapponese celebra l’evento emettendo anche un
francobollo. In Giappone è "plesiosauromania". Ulteriori
studi multidisciplinari dell'Università di Tokyo danno la certezza
assoluta che i resti appartengono a uno squalo elefante, il pesce più
grande in assoluto dopo lo squalo balena.
Eppure ancora oggi sul web quella del plesiosauro è una delle fake news più gettonate. C'è da chiedersi cosa sarebbe successo se Yano non avesse scattato le foto e prelevato i campioni del “mostro”.
Eppure ancora oggi sul web quella del plesiosauro è una delle fake news più gettonate. C'è da chiedersi cosa sarebbe successo se Yano non avesse scattato le foto e prelevato i campioni del “mostro”.
Guarda nei video le immagini del ritrovamento e la spiegazione sulla vera natura del mostro.
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