Sembra
impossibile ma...
Il
Capodanno in Nuova Zelanda si celebra con allegre scampagnate sotto
il sole estivo, ma una festa all'aria aperta senza alcolici proprio
non si può vedere. Così un gruppo di amici ha deciso di dire no al
proibizionismo, e si è costruito un'isola dove brindare in santa
pace.
Tairua
è una cittadina che sorge alla foce dell'omonimo fiume sulla
penisola di Coromandel nel nord della Nuova Zelanda. Da queste parti
la gente ci va giù duro con gli alcolici, e negli anni passati per
le festività natalizie gruppi di ragazzi ubriachi hanno creato
parecchi problemi con comportamenti illegali che hanno portato anche
a diversi arresti. Così da qualche anno l'amministrazione locale ha
emesso un divieto di consumazione di alcolici in luoghi pubblici dal
23 dicembre al 6 gennaio. Per chi viola il divieto è prevista una
multa di 250 dollari o l'arresto. La cosa non è andata giù a un bel
po' di gente che proprio non ci si vede a brindare al nuovo anno
senza vino, champagne o superalcolici, e tantomeno a rinchiudersi in
casa, col caldo che fa, per festeggiare.
Così
di prima mattina un gruppo di una decina di amici ha deciso di
sfruttare la bassa marea per arrivare nel bel mezzo dell’estuario
del Tairua, in uno spazio di mare che, a loro dire, con l'alta marea
sarebbe in acque internazionali esenti dal divieto. Qui con sabbia e
fango il commando ha costruito un'isoletta, grande abbastanza da
contenere un paio di panchine, un tavolo da picnic e una ghiacciaia
per cibi e bevande. E' bastata una mezza giornata di lavoro, poi le
acque sono tornate a circondare la neonata isola dove il gruppo ha
trascorso la serata e la notte di Capodanno mangiando, bevendo
(soprattutto) e guardando i fuochi d'artificio lungo la costa. Al
mattino poi sono tutti rientrati a casa senza problemi; anzi, con l’apprezzamento
delle forze dell’ordine: “Questo è pensiero creativo - ha
commentato l’ispettore John Kelly comandante della polizia della
regione di Waikato - se avessi saputo prima dell'iniziativa,
probabilmente mi sarei unito a loro”.
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