martedì 5 novembre 2019

122 - L'ISOLA DEI BEVITORI





Sembra impossibile ma...
Il Capodanno in Nuova Zelanda si celebra con allegre scampagnate sotto il sole estivo, ma una festa all'aria aperta senza alcolici proprio non si può vedere. Così un gruppo di amici ha deciso di dire no al proibizionismo, e si è costruito un'isola dove brindare in santa pace.

Tairua è una cittadina che sorge alla foce dell'omonimo fiume sulla penisola di Coromandel nel nord della Nuova Zelanda. Da queste parti la gente ci va giù duro con gli alcolici, e negli anni passati per le festività natalizie gruppi di ragazzi ubriachi hanno creato parecchi problemi con comportamenti illegali che hanno portato anche a diversi arresti. Così da qualche anno l'amministrazione locale ha emesso un divieto di consumazione di alcolici in luoghi pubblici dal 23 dicembre al 6 gennaio. Per chi viola il divieto è prevista una multa di 250 dollari o l'arresto. La cosa non è andata giù a un bel po' di gente che proprio non ci si vede a brindare al nuovo anno senza vino, champagne o superalcolici, e tantomeno a rinchiudersi in casa, col caldo che fa, per festeggiare.

Così di prima mattina un gruppo di una decina di amici ha deciso di sfruttare la bassa marea per arrivare nel bel mezzo dell’estuario del Tairua, in uno spazio di mare che, a loro dire, con l'alta marea sarebbe in acque internazionali esenti dal divieto. Qui con sabbia e fango il commando ha costruito un'isoletta, grande abbastanza da contenere un paio di panchine, un tavolo da picnic e una ghiacciaia per cibi e bevande. E' bastata una mezza giornata di lavoro, poi le acque sono tornate a circondare la neonata isola dove il gruppo ha trascorso la serata e la notte di Capodanno mangiando, bevendo (soprattutto) e guardando i fuochi d'artificio lungo la costa. Al mattino poi sono tutti rientrati a casa senza problemi; anzi, con l’apprezzamento delle forze dell’ordine: “Questo è pensiero creativo - ha commentato l’ispettore John Kelly comandante della polizia della regione di Waikato - se avessi saputo prima dell'iniziativa, probabilmente mi sarei unito a loro”.

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