Sembra
impossibile ma...
Questa
è una storia vera. Un incontro di anime: oltre quella porta, quel
qualcosa in più che forse c’è e forse no, ma che se c’è va
oltre il tempo, oltre la vita. La porta è quella ormai cadente di
una casa anonima nel villaggio di Roche, dove la Francia confina col
Belgio. Le anime sono quelle di Arthur Rimbaud, il “poeta
dell’adolescenza” e di Patti Smith, la “sacerdotessa maudit del
rock”.
Fatte
le presentazioni, grazie alle definizioni da parolecrociate che ti
etichettano come un codice a barre, ecco la storia. Che racconta
l’amore impossibile e quindi reale e concreto più di quelli
consumati con tutti e cinque i sensi, fra un francese e un’americana
vissuti a cent’anni di distanza l’uno dall’altra e tutti e due
aggrappati disperatamente al filo sottile della poesia.
La
casa è quella dove è cresciuto il poeta, uno dei più grandi
dell’Ottocento. Anzi, a dirla tutta non è neanche quella
originale: distrutta dai tedeschi in ritirata dopo le ultime
battaglie del quattordicidiciotto, fu ricostruita subito dopo
identica alla precedente fin nei dettagli grazie ai tanti ex
adolescenti innamorati dei versi del poeta. Che in quelle stanze
aveva trascorso gli anni della giovinezza e aveva scritto,
diciannovenne, “Une saison en enfer”.
Ma
parliamo di lei, Patricia Lee Smith detta Patti. Che ha appena
passato i settanta, e con Rimbaud ha un rapporto che arriva da
lontano: è un suo libro, trovato su una bancarella, a folgorarla
quando è ancora una ragazzina. “Mi ha ferita a sangue, mi ha
inflitto una ferita d’amore” si legge nella sua poesia “Il
sogno di Rimbaud”.
E’
lui l’autore su cui si forma e a cui si ispira nello scrivere i
primi versi. “Ho dedicato tanti dei miei sogni da ragazzina a
Rimbaud _ dice in una vecchia intervista _ era come se lui fosse il
mio fidanzato“. E ancora: “Il suo spirito è ovunque, è il cuore
della gioventù ed è anche il cuore della curiosità e
dell’entusiasmo. La sua poesia è con noi”. E nel 1975 dopo aver
pubblicato il suo primo disco “Horses”, racconta di averlo
scritto pensando proprio a Rimbaud.
E
veniamo al presente. E’ passato quasi un altro secolo, e la vecchia
casa di Roche rischia di andare in rovina. Servono interventi urgenti
per frenare il degrado. Qualcuno, la notizia è di pochi giorni fa,
ha acquistato in grande segretezza la casa del poeta, rispondendo
all’appello accorato del presidente dell’Associazione
Internazionale Amici di Arthur Rimbaud.
La
vecchia dimora ora sarà restaurata, grazie all’anonimo
benefattore. Sulla cui identità qualcosa di recente è trapelato.
Indovinate un po’ di chi di tratta? Se
non è poesia questa…

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