venerdì 7 febbraio 2020

316 - OLTRE IL CONFINE


 

Sembra impossibile ma...

Una ragazza di 19 anni ha vissuto una disavventura kafkiana pagando con due settimane di carcere l'errore di avere valicato inavvertitamente il confine americano mentre faceva jogging.

British Columbia, Canada, al confine con gli Stati Uniti. Cedella Roman ha 19 anni ed è appena arrivata dalla Francia dove vive col padre; nella cittadina di North Delta, vicino a Vancouver, vive sua madre, Christiane Ferne, e lei è andata a trovarla. Vista la bella serata, decide di fare un po' di jogging lungo la costa di White Rock, pochi chilometri più a sud, luogo ideale per una corsa all'aria aperta. Sa di essere vicina al confine con gli USA, ma non conosce bene la zona, ed è impegnata ad ammirare il panorama, con i suoi scorci da cartolina sulla baia di Semiahmoo. Passa vicino all'Arco della Pace, un monumento alto 25 metri eretto nel 1921 per celebrare l'amicizia tra i due paesi nordamericani con le parole incise a grandi lettere "Figli di una stessa madre”. Nessuno le ha detto che l'arco si trova a cavallo del confine, e niente segnala che sta entrando negli Stati Uniti. Se ne rende conto solo quando la fermano due agenti americani. Le chiedono i documenti, ma lei, in tuta da jogging, ha dimenticato di prenderli. “L'ho fatta grossa”, pensa preoccupata, e cerca di giustificarsi per evitare una multa. Non immagina ciò che le sta per capitare.

Gli agenti mi dicono che ho attraversato illegalmente il confine – racconta -, spiego che non l’ho fatto apposta, che non ho visto alcuna indicazione. Mi invitano a seguirli, poi mi caricano su un veicolo, dentro una specie di gabbia. Mi rendo conto che la faccenda sta diventando seria. Sono spaventata, mi metto a piangere. Al posto di frontiera mi chiedono di rimuovere tutti i miei oggetti personali, mi perquisiscono dappertutto, mi chiudono in una cella”. A Cedella viene concessa solo una telefonata alla madre, che arriva di corsa e fornisce immediatamente i documenti richiesti. Non basta. La mattina dopo la trasferiscono al centro di detenzione di Tacoma nello stato di Washington, 225 km a sud. Ci resterà per due settimane prima di essere riportata al confine canadese e rilasciata. La US Border Protection conferma tutto. E non si scusa per l’accaduto ma replica: "Chiunque entra negli Stati Uniti in luoghi diversi dagli ingressi ufficiali e senza l'ispezione di un funzionario di frontiera, entra illegalmente, viene considerato clandestino e come tale deve essere trattato e processato”.
 
 

 
 

 

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