Sembra
impossibile ma…
Un
fotografo americano costruisce le sue fotocamere con organi del corpo
umano, scheletri e sangue, il tutto conservato in formaldeide e
tenuto insieme da titanio e metalli nobili.
L’artista
si chiama Wayne Martin Belger, ed è nato in Arizona nel 1964.
“Durante i miei studi – spiega - sono stato affascinato dagli
alchimisti e dall’alchimia del metallo. Finora ho usato dieci
diversi metalli e molte reliquie nella costruzione delle mie macchine
fotografiche. Tutte le fotocamere sono altari progettati per la
ricerca e la comunione con il soggetto per il quale sono state
create”. Le sue fotocamere sono semplicissimi apparecchi
stenoscopici: utilizzano il foro posizionato su un lato come
obiettivo. La pellicola viene impressionata dalla luce che penetra
dal foro nella “camera oscura”. Il tempo di esposizione
necessario per avere un buon risultato è di circa due ore.
Belger
costruisce le sue incredibili macchine fotografiche ibride in base al
soggetto che dovrà fotografare. “Lo strumento – dice – diventa
un altare magico che permette di catturare l’essenza dell’oggetto
della foto”. I lunghi tempi di esposizione trasformano l’atto di
fotografare in un rituale, un procedimento alchemico dove la luce e
il tempo si fondono. Ecco alcuni esempi delle sue opere: “The Third
Eye” (nella foto) è realizzata con un teschio di 150 anni fa di
una ragazzina di 13 anni, e il foro per le fotografie è all’altezza
del terzo occhio della mistica orientale. “9/11 Camera” è
composta da pagine delle Bibbia, del Corano e della Torah più un
pezzo di metallo delle Torri gemelle, e le foto ritraggono preti,
imam e rabbini in preghiera. Un’altra macchina, usata per
fotografare donne all’ottavo mese di gravidanza, contiene al suo
interno il cuore di un bambino. Ma la sua opera più famosa è “The
untouchable camera”: è fatta di alluminio, rame e acrilico e
creata per fotografare malati di AIDS. Al posto dei filtri
fotografici ha lastre di vetro contenenti il sangue positivo all’HIV
dei soggetti, che vengono così fotografati attraverso il loro sangue
infetto. Ecco in una clip i risultati ottenuti da Belger.

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