Questa è una storia vera. Anche se a raccontarvela sono io, Buddy, un pastore tedesco di 18 mesi. Il mio padrone si chiama Joe; mi ha adottato quando avevo 8 settimane e da allora è il mio migliore amico. Viviamo insieme a Scottsdale, in Arizona.
Io e Joe ci facciamo compagnia, siamo inseparabili. Lui mi ha insegnato praticamente tutto quello che so. Che poi non è tanto: so che sono un cane da assistenza, e che il mio lavoro consiste nel controllare che Joe stia bene.
Perché lui una decina di anni fa, quando era militare, ha picchiato forte la testa in una brutta caduta, e ha iniziato ad avere attacchi con convulsioni fortissime; ogni tanto gli capita ancora, e se nessuno lo aiuta rischia di morire. Ora, non che io possa fare più di tanto. Però ho imparato un trucchetto e, che ci crediate o no, funziona alla grande.
Si gioca così: quando Joe inizia a urlare e cade a terra, io salto sul suo telefono e, con i denti, premo certi pulsanti che ho imparato a riconoscere. L’ultima volta mi ha risposto una voce. “Pronto, qui è il 911, chi parla?”. Io ho iniziato ad abbaiare più forte che potevo.
"Ciao – fa quello - Puoi sentirmi? C'è qualcuno a cui puoi dare il telefono?" e io giù ad abbaiare fortissimo. Non ho più smesso, anzi, quando poco dopo ho sentito gente dietro la porta, ho alzato il volume. Poi la porta è venuta giù, loro sono entrati e hanno portato via Joe. L’ho rivisto due giorni dopo, e stava bene. Mi ha riempito di baci e di carezze. Mi sa che il gioco mi è venuto benino…”.
Questa la storia. Se non credete alle “parole” di un cane, potete ricercare la notizia battuta qualche anno fa dalle più importanti agenzie del mondo. Questo l'articolo uscito il giorno dopo i fatti sullo Scottsdale Independent: “Pastore tedesco salva la vita al suo padrone. Buddy, questo il nome del cane, ha contattato il 911 grazie ai tasti programmati sul telefono del suo padrone, Joe Stalnaker, in preda ad una grave crisi convulsiva. Nella registrazione della chiamata si sentono gemiti e il forte abbaiare del cane, che non smette fino all’arrivo dei soccorsi. L’uomo, ricoverato, ora sta bene. Questa è la terza volta in pochi mesi che Buddy gli salva la vita chiamando i servizi di emergenza”.
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