Se fosse un trailer hollywoodiano, sorridereste pensando all’ennesima trovata pulp. E invece no, non è l'ultimo “Sharknado”: gli squali che nuotano dentro un vulcano esistono davvero.
Se pensate che sia una bufala, non posso darvi torto: è quello che ho pensato anch'io quando ho visto sul web immagini da film (quelle si tarocche) di squali che nuotano nella lava. Ho verificato per scrupolo, e ho trovato coordinate geografiche, strumenti di ricerca, immagini satellitari e telecamere che non lasciano spazio alla fantasia.
Nel cuore del Pacifico, nelle Isole Salomone, c’è un vulcano sottomarino che si chiama Kavachi. Un mostro geologico instabile, capace di eruttare con violenza, ribollire di gas tossici, tingere il mare di marrone e zolfo.
Un posto inospitale, dove si penserebbe che nessuna creatura possa sopravvivere. Eppure, lì dentro, i ricercatori hanno visto nuotare squali martello e squali seta. Veri, vivi, in carne e cartilagine.
Anno 2015, la spedizione che arriva a Kavachi non è in cerca di leggende, ma di dati. Quando il vulcano si placa per un breve intervallo, i ricercatori riescono a calare videocamere nel cratere. Quando scorrono le prime immagini, rimangono a bocca aperta: ombre sinuose e inquietanti scivolano nelle acque lattiginose.
Non c'è dubbio, sono grandi predatori marini che nuotano apparentemente indisturbati in un ambiente che per loro dovrebbe essere letale. Intorno, colonie di microbi adattati a condizioni estreme che si nutrono di zolfo e calore. La scienza, di colpo, sembra scontrarsi con una realtà che di scientifico sembra non avere niente.
Ma attenzione. Non tutto è come nei titoli roboanti che girano sulla rete. Non è provato che questi squali “vivano” costantemente dentro un lago di acido ribollente. Più probabilmente, entrano ed escono dal cratere nei momenti di quiete, sfruttando zone dove le condizioni sono meno proibitive.
L’acqua non è sempre bollente, né uniformemente letale: varia con i moti del vulcano, con i flussi di gas e con la profondità. E soprattutto, al momento nessuno ha dimostrato che gli squali abbiano sviluppato adattamenti a un ambiente proibitivo. L’ipotesi è affascinante, ma ad oggi resta un mistero aperto.
Quello che è certo è che la natura non finisce di stupirci. E che la realtà, spesso, è più incredibile della finzione.

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