domenica 6 ottobre 2019

10 - LA PORTAEREI DI GHIACCIO



Sembra impossibile ma...
Durante la seconda guerra mondiale gl inglesi progettarono e in parte realizzarono un'immane portaerei fatta di ghiaccio.

Nel 1943 le navi alleate dirette dal Canada al Regno Unito devono traversare una striscia di mare ampia 480 km fuori portata per gli aerei con base a terra; qui gli u-boot tedeschi ne fanno strage. Servono portaerei, ma c'è carenza di acciaio per costruirle. Lo scienziato britannico Geoffrey Pyke ha un'idea bizzarra: realizzare una portaerei di ghiaccio tagliando una grande fetta da un iceberg artico, livellare la superficie per consentire l'atterraggio degli aerei, scavare tunnel interni per dargli ricovero, e rimorchiare il tutto nel medio Atlantico. Lord Louis Mountbatten, capo del Combined Operations inglese, ritiene Pyke un genio, e garantisce per lui di fronte a Churchill, che approva. Parte così il “Progetto Habakkuc”. I primi test sono negativi: il ghiaccio si scioglie, è duro ma fragile e si deforma sotto la pressione di un peso. Pyke rivede il piano, studia un complesso sistema di refrigeramento e scopre una recente invenzione di Max Perutz, il Pykrete: 86% di ghiaccio e 14% di un impasto di cellulosa e segatura, un materiale 14 volte più forte del solo ghiaccio e più duro del cemento. Convince Mountbatten che per dimostrarne la qualità di fronte agli alti gradi dell'esercito spara un colpo di pistola su un blocco di pykrete, il proiettile rimbalza e colpisce a una gamba l'ammiraglio Ernest King (secondo altre versioni lo sfiora soltanto). La prova però convince tutti.

Così in Canada, nel Jasper Park, iniziano i lavori per la portaerei:
lunghezza 610 metri, larghezza 91 metri, pareti dello scafo spesse 12 metri, pescaggio 50 metri, stazza 2 milioni di tonnellate, 26 motori elettrici posizionati su gondole esterne, velocità 6 nodi, 40 torrette e decine di cannoni anti-aerei, pista di atterraggio capace di ospitare fino a 150 aerei, 280.000 blocchi di ghiaccio necessari per costruirla. Tempo previsto, 8 mesi, stima dei costi, 120 milioni di euro attuali. Queste le cifre. Una struttura inaffondabile, purché rimanga in zone a temperature basse, altrimenti si scioglie. Al lavoro 8.000 operai che realizzano un prototipo lungo 18 metri del peso di 1000 tonnellate nelle acque del Patricia Lake. E niente più: le spese sono eccessive, serve troppo legno, e poi le sorti della guerra cambiano e contro gli u-boot vengono prese misure più razionali.

Il mostro non vedrà mai il mare: il progetto Habakkuc viene abbandonato. Il prototipo impiegherà 3 estati per sciogliersi, oggi i resti in fondo al Patricia Lake attirano sub da mezzo mondo.

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