lunedì 7 ottobre 2019

12 - LA DONNA CHE RICORDAVA TROPPO




Sembra impossibile ma...
Nel 1944 Jorge Luis Borges pubblica il racconto “Funes el memorioso”, dove immagina la storia di un uomo che ricorda ogni singolo istante della sua vita fin nei minimi particolari: 62 anni dopo, nel 2006, Jill Price, quarantunenne californiana, contatta il neurobiologo Jim McGaugh sostenendo di ricordare nei dettagli ogni singola cosa accadutale dal 5 febbraio del 1980. I test approfonditi che seguono confermano le sue affermazioni. Lo studio che ne deriva illustra il primo caso documentato di ipertimesia o sindrome ipertimesica.

Quella di Jill è una memoria autobiografica superiore che le permette di ricordare gran parte degli eventi vissuti nella propria esistenza giorno dopo giorno; “Più che ricordi - racconta ai ricercatori dell'University of California - sono associazioni immediate e incontrollabili, vivide rappresentazioni 'viste nella testa' del giorno in questione”. i test di memoria, i riscontri incrociati su eventi specifici, gli esami di imaging cerebrale effettuati confermano che la donna è in grado di raccontare un giorno qualunque del suo passato come fosse appena avvenuto: com'era vestita il 20 aprile del 1992 o il 13 dicembre del 2001, se a pranzo aveva mangiato una zuppa o due uova, se c'era il sole o pioveva, il colore dei capelli dell'uomo seduto accanto in autobus e qualunque evento pubblico l'avesse colpita magari ascoltando il telegiornale. Per alcune verifiche è stato utilizzato anche il diario in cui Jill annotava minuziosamente ogni dettaglio delle sue giornate.

Dal 2006 sono stati studiati 21 casi di presunta ipertimesia (uno anche in Italia, Giovanni Gaio, un ingegnere industriale di Feltre di 36 anni), ma per molti di questi la diagnosi non è certa. La sindrome fra l'altro va distinta da altre forme di memoria eccezionale, caratterizzate da strategie mnemoniche volontarie; l'ipertimesico infatti trattiene i ricordi in maniera involontaria. Perché? Gli scienziati pensano a un'incapacità di dimenticare le informazioni normalmente considerate superflue. Ma da cosa nasce non si sa: gli esami non mostrano differenze anatomiche nel loro cervello. Ma per Jill e quelli come lei più che una dote è una condanna. Perché fra i ricordi ce ne sono tanti dolorosi e oscuri che vorrebbero cancellare, e invece riemergono di continuo, angosciosi e strazianti come appena vissuti. Proprio come nel racconto di Borges.



http://www.peoplewithpotential.org/hyperthymesia 

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