Sembra
impossibile ma...
Nel
1944 Jorge Luis Borges pubblica il racconto “Funes el memorioso”,
dove immagina la storia di un uomo che ricorda ogni singolo istante
della sua vita fin nei minimi particolari: 62 anni dopo, nel 2006,
Jill Price, quarantunenne californiana, contatta il neurobiologo Jim
McGaugh sostenendo di ricordare nei dettagli ogni singola cosa
accadutale dal 5 febbraio del 1980. I test approfonditi che seguono
confermano le sue affermazioni. Lo studio che ne deriva illustra il
primo caso documentato di ipertimesia o sindrome ipertimesica.
Quella
di Jill è una memoria autobiografica superiore che le permette di
ricordare gran parte degli eventi vissuti nella propria esistenza
giorno dopo giorno; “Più che ricordi - racconta ai ricercatori
dell'University of California - sono associazioni immediate e
incontrollabili, vivide rappresentazioni 'viste nella testa' del
giorno in questione”. i test di memoria, i riscontri incrociati su
eventi specifici, gli esami di imaging cerebrale effettuati
confermano che la donna è in grado di raccontare un giorno qualunque
del suo passato come fosse appena avvenuto: com'era vestita il 20
aprile del 1992 o il 13 dicembre del 2001, se a pranzo aveva mangiato
una zuppa o due uova, se c'era il sole o pioveva, il colore dei
capelli dell'uomo seduto accanto in autobus e qualunque evento
pubblico l'avesse colpita magari ascoltando il telegiornale. Per
alcune verifiche è stato utilizzato anche il diario in cui Jill
annotava minuziosamente ogni dettaglio delle sue giornate.
Dal
2006 sono stati studiati 21 casi di presunta ipertimesia (uno anche
in Italia, Giovanni Gaio, un ingegnere industriale di Feltre di 36
anni), ma per molti di questi la diagnosi non è certa. La sindrome
fra l'altro va distinta da altre forme di memoria eccezionale,
caratterizzate da strategie mnemoniche volontarie; l'ipertimesico
infatti trattiene i ricordi in maniera involontaria. Perché? Gli
scienziati pensano a un'incapacità di dimenticare le informazioni
normalmente considerate superflue. Ma da cosa nasce non si sa: gli
esami non mostrano differenze anatomiche nel loro cervello. Ma per
Jill e quelli come lei più che una dote è una condanna. Perché fra
i ricordi ce ne sono tanti dolorosi e oscuri che vorrebbero
cancellare, e invece riemergono di continuo, angosciosi e strazianti
come appena vissuti. Proprio come nel racconto di Borges.
http://www.peoplewithpotential.org/hyperthymesia
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