Sembra impossibile ma...
Proprio
negli anni in cui Joseph Kesselring scriveva la sua commedia
“Arsenico e vecchi merletti” (1939) e Frank Capra la trasformava
in un film (1944), una sorridente nonnina dell'Alabama si faceva in
quattro per dimostrare che la realtà può andare molto, molto oltre
le più fantastiche invenzioni letterarie.
Nannie Doss nasce a Blue Mountain nel 1905; cresce in una tipica famiglia rurale del sud con tre sorelle e un fratello, seguiti dalla madre. Il padre è un alcolista che durante l'adolescenza le rende la vita difficile, ma già a 16 anni lei si innamora di Charley, un coetaneo. I due si sposano nel 1921, e in 5 anni hanno 4 figli. Nel 1926 lei non ne può più di bizze e fasciatoi e dimezza la popolazione domestica aggiungendo un po' di stricnina alla minestra di 2 dei 4 pargoli, che salgono al cielo fra la disperazione dei parenti, con la madre in testa. E' l'inizio di una luminosa carriera. Di lì a poco si sente malissimo e muore anche la suocera, con cui Nancy ha un rapporto burrascoso. Il marito che qualche sospetto comincia ad averlo chiede il divorzio: sarà la sua salvezza.
Nannie
torna a casa dei suoi genitori con le due figlie rimaste, e trova
subito un nuovo marito sulla sua rivista preferita: Cuori solitari.
Il fortunato è Frank. Lui è alcolista e anche violento, ma il
matrimonio va avanti per ben 16 anni. Nel frattempo Melvina, la
primogenita di Nannie, ha due figli. La seconda, una bimba, alla
nonna non piace proprio, e appena nata uno spillone infilzato in
testa la rimanda nell'aldilà. Melvina ha un ricordo confuso: dice di
aver sognato la madre che infilza la bambina. Ma è confusa, sotto
choc, per tutti e anche per lei è solo un sogno. Così va a
riposarsi in campagna, e affida Robert, l'altro figlio, alla madre.
Al ritorno lo trova morto per un'improvvisa asfissia. In quello
stesso anno, il 1945, Nannie si libera anche del marito Frank,
reduce dalla guerra, mettendogli veleno per topi nel whisky. Nel 1947
si trasferisce in Carolina del Nord, dove sposa Arnie, anche lui
alcolista.Gli dura quanto un gatto sull'Aurelia. Arsenico, ma la
diagnosi è insufficienza cardiaca per abuso di alcol. La madre di
quest'ultimo reclama la casa del defunto. Peggio per lei, la casa va
in fiamme, lei muore nell'incendio e la Doss incassa i soldi
dell'assicurazione. Poi si reca dalla sorella Dovie, costretta a
letto, le favorisce il trapasso col solito veleno per topi ed eredita
la casa. Qui, nel 1953, ospita sua madre rimasta vedova, e la uccide
dopo pochi giorni. Conosce Richard e si sposa.
E' la felicità,
almeno finché non scopre che lui la tradisce. L'arsenico stavolta
finisce nel caffè, tre mesi dopo le nozze. Grazie a Cuori solitari
le si presenta Samuel, buono ma un po' noiosetto. Nannie lo lascia,
ma lui la implora di tornare. Rientrata a casa, festeggia con una
torta di prugne all'arsenico. Lui stramazza ma non muore. Dopo un
mese di ospedale torna a casa, e lei completa l'opera col buon
vecchio caffè corretto. Il medico, una lince, finalmente sospetta e
pratica l'autopsia. Trova tanto arsenico da uccidere un cavallo. Lei
confessa tutto, sempre sorridendo. Non a caso la chiameranno “the
giggling granny”. Nel 1955 le danno l'ergastolo. Morirà di
leucemia nel 1965 nel penitenziario dell'Oklahoma. In totale ha
ucciso 12 persone: la madre, 2 figli, la sorella, 2 nipoti, 4 mariti
e 2 suocere.
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