Sembra
impossibile ma…
Un’antica
tavoletta pagata 10 dollari svela un mistero dell’antichità,
riscrive una pagina sbagliata dei libri di storia e apre nuove
possibilità per la ricerca matematica moderna.
Nei
primi anni del novecento l’archeologo e antiquario americano Edgar
Banks, l’uomo che ha ispirato il personaggio di Indiana Jones,
durante una campagna di scavi in Iraq rinviene una tavoletta
d’argilla che vende a George Plimpton per soli 10 dollari. Il
reperto, donato poi alla Columbia University negli anni trenta, sarà
conosciuto come Plimpton 322. Databile tra il 1822 e il 1762 a.c., è
originario dell'antica città sumera di Larsa. Ma le iscrizioni che
vi compaiono, 4 colonne e 15 righe in caratteri cuneiformi, restano
un mistero per oltre un secolo, anche per i segni del tempo che in
alcune parti hanno reso illeggibili i caratteri.
Alla
fine, è storia recente, la soluzione arriva dai ricercatori
australiani dell'Università del Nuovo Galles del Sud: si tratta di
cifre, formule di base della trigonometria. Con ogni probabilità la
tavoletta veniva utilizzata per calcolare come costruire palazzi,
templi, piramidi, canali di irrigazione.
Finora
l’invenzione della trigonometria veniva attribuita al greco Ipparco
di Nicea, vissuto tra il 190 ed il 120 a.c. Ora sappiamo che ad
inventarla non furono i greci ma i babilonesi, ben 1500 anni prima.
Ma c’è di più. Lasciamo la parola agli autori della scoperta.
“La
tavoletta segue un sistema di numerazione sessagesimale, cioè in
base 60, che consente molte più frazioni esatte rispetto alle
nostre. E’ una trigonometria più semplice ed accurata della
nostra. Una soluzione di grande genialità che apre nuove possibilità
per la ricerca matematica moderna e per l'insegnamento. I vantaggi
che ne derivano saranno utilizzabili in futuro, ad esempio nella
grafica digitale”. Grazie a un “messaggio in bottiglia” di 3700
anni fa.
E proprio vero,la vera conoscenza bisogna attingerla dalle popolazioni antiche.Grazie che l hai portato alla nostra attenzione.
RispondiEliminaAbbiamo sempre da imparare.Cose nuove emergono ogni tanto dalle antiche strutture.In sardegna abbiamo tanto da studiare, peccato che l'euforia del guadagno facile, ci stia facendo trascurare i nostri nuraghi e Domus de Janas. La Sardegna è un libro tutto da studiare.
RispondiEliminaSalve, c'è da porsi alcune domande, chi ha istruito gli antichi Sumeri? Visto che non si conoscono civiltà antecedenti con culture evolute? Loro sapevano costruire coltivare e scrivere oltre che conoscevano il nostro sistema solare aggiornato con Nettuno scoperto e confermato da noi nel 20 secolo?
RispondiEliminaC'ERA QUALCUNO.
EliminaSalve, c'è da porsi alcune domande, chi ha istruito gli antichi Sumeri? Visto che non si conoscono civiltà antecedenti con culture evolute? Loro sapevano costruire coltivare e scrivere oltre che conoscevano il nostro sistema solare aggiornato con Nettuno scoperto e confermato da noi nel 20 secolo?
RispondiEliminaHanno imparato da soli.
EliminaTi consiglio il libro "I Sumeri" di Giovanni Pettinato. Non conoscevano Nettuno, lascia perdere le teorie stramboidi.
Non c'e'la traduzione in italiano
RispondiEliminaE pensare che c'è chi vuole cancellare il passato e le sue opere
RispondiEliminaDobbiamo imparare ancora tanto ma tanto grazie
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