Sembra
impossibile ma...
I
cinesi lo chiamano la Vecchia testa del drago, l'ultimo bastione
della Grande Muraglia che dopo oltre 8.000 chilometri attraverso
l'immenso territorio della Cina, trova la sua fine nel Mar di Dalian.
Sono
almeno 10 milioni i turisti che ogni anno visitano quella che è
considerata una delle sette meraviglie del mondo moderno, ma la
grandissima parte di questi ne affolla solo un breve e suggestivo
tratto a Badaling, alle porte di Pechino. In pochi raggiungono le
sezioni più remote, e in particolare l'inizio, a ovest, al passo di
Jiayu, e la fine, a est, dove la Muraglia incontra il mare nella
piccola città di Shanhaiguan. L'infinito percorso si conclude in una
fortezza militare, costruita durante la dinastia Ming per la difesa
strategica dagli attacchi dal mare, e la struttura, dicono gli
abitanti, ricorda un drago che posa la sua stanca testa sulle acque
dopo un infinito viaggio. A Shanhaiguan si arriva in 3 ore da Pechino
con il treno ad alta velocità; l'alta stagione qui è l'autunno, e
la città si riempie di turisti. Le mura in questo ultimo tratto sono
alte 14 metri e spesse 7, e una passeggiata lungo la “spina
dorsale” del drago è un must anche per gli abitanti. La fortezza è
visitabile, e i turisti possono suonare il tamburo gaogu, usato
nell’antichità per consentire il passaggio alle flotte amiche. Da
qui poi c'è chi parte per un trekking ardito, fino all'estremo
opposto dell'incredibile fortificazione.
I
lavori della Grande Muraglia iniziano nel 215 a.C. (e proseguono per
quasi duemila anni) per volere dell'imperatore Qin Shi Huang (quello
dell'Esercito di terracotta di Xian, che evidentemente amava fare le
cose in grande). Il tracciato si dipana per 8.852 chilometri secondo
le misurazioni più avanzate (prima si pensava fosse ben 2.500
chilometri più corta). Costruita per scopi difensivi, è stata un
formidabile apparato militare, con migliaia di caserme, bastioni,
trincee e oltre 25.000 torri di guardia. Oggi il “Grande Drago”
non sta bene: i tratti meglio conservati (e restaurati) sono a nord
di Pechino e vicino ai centri turistici, ma in molti luoghi la
muraglia è in rovina, e lunghi segmenti sono distrutti. Nel 2012 le
forti piogge hanno fatto crollare 30 metri di muraglia nello Hebei, e
nei prossimi 20 anni nella provincia di Gansu più di 60 chilometri
di mura scompariranno per l'erosione causata dalle tempeste di
sabbia. Un'ultima cosa: se vi dicono che è visibile dallo spazio,
non ci credete, è una bufala; è lunga sì, ma anche molto stretta.
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