Sembra
impossibile ma...
Sotto
il cielo d’Irlanda 5000 anni un gruppo di uomini realizzava un
sogno, costruiva qualcosa destinato a durare nel tempo e a lanciare
un messaggio capace di arrivare fino a noi.
Proviamo
a immaginarceli, quei rudi figli della verde isola che, 600 anni
prima che gli egizi innalzassero la piramide di Cheope, costruivano
Newgrange. Un luogo misterioso e affascinante come e più di quello
tanto pubblicizzato dai “cugini” inglesi a Stonehenge. Quando
arriva il solstizio
d'Inverno, un esercito di visitatori sale sulla collina a otto
chilometri da Drogheda nella valle di Boyne per visitare il complesso
funerario, fra i meglio conservati del neolitico. Risale al 3200
avanti Cristo, ma, sepolto per secoli, è tornato alla luce solo nel
1699.
Che
c’entra il solstizio? Recenti studi hanno confermato che l’opera
è stata costruita secondo criteri astronomici. Il 21 dicembre alle 9
del mattino la luce del sole entra dal portale nell’antica tomba,
poi per soli 17 minuti scorre lungo il corridoio e si divide in due
raggi: il primo colpisce una pietra in cui è incisa una triplice
spirale, il secondo va ad illuminare tutte le camere interne. Uno
spettacolo. Con un’unica replica l’anno. Già, per vederlo
dovrete aspettare il prossimo solstizio, perché il resto dell'anno
l'interno torna nel buio più assoluto.
Sì,
proviamo ad immaginarcelo, quel gruppo di rozzi (?) pastori irlandesi
che, guidati da un’idea, da un sogno, lancia un messaggio in
bottiglia capace di attraversare il tempo. Anche se non può
immaginare che dell’opera si discuterà cinque
millenni dopo. Tantomeno su un blog.
Guarda il video del National Geographic su Newgrange e un documentario italiano dell'antico complesso funerario.
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