venerdì 11 ottobre 2019

36 - IL NEONATO CENTRIFUGATO




Sembra impossibile ma...
Poco più di 50 anni fa una coppia americana realizzò e brevettò un complicato apparato: a prima vista sembrava uscito dalla camera delle torture dell'Inquisizione; in realtà serviva a “facilitare la nascita di un bambino mediante la forza centrifuga".

Anno 1965, zoo del Bronx. George Blonsky, ingegnere minerario newyorchese, vede un'elefantessa gravida che prima di partorire gira a lungo in tondo su se stessa; sembra che la rotazione la aiuti, e va avanti finché non si libera del suo fardello da un quintale e passa. George è molto colpito, e ha un'intuizione. La sera la rivela alla moglie Charlotte. I due si guardano, “Si-può-fare!”, e di buon mattino si mettono al lavoro. Poche settimane dopo, il 9 novembre, ottengono il brevetto Usa n. 3216423 per un nuovo macchinario elettromeccanico. Serve ad “assistere la donna creando una forza gentile, uniformemente distribuita, correttamente orientata, controllata con precisione, che agisca in sintonia e completi i suoi sforzi". In sostanza quando la gestante è vicina al momento del parto, viene legata sdraiata sulla schiena su un tavolo circolare che viene quindi ruotato ad alta velocità fino all'uscita del bambino che va a finire in una piccola rete progettata per catturarlo al volo.

In 8 pagine molto dettagliate i Blonsky spiegano: "Il feto ha bisogno dell'applicazione di una notevole forza propulsiva. Nel caso di una donna che ha un sistema muscolare completamente sviluppato e ha avuto un grande sforzo fisico durante la gravidanza, come è comune a tutti i popoli più primitivi, la natura fornisce tutto ciò che serve ad avere un parto normale e rapido; ma ciò non vale per le donne più civilizzate, che spesso non hanno l'opportunità di sviluppare i muscoli necessari". Il macchinario è meticolosamente progettato, con caratteristiche di sicurezza per proteggere sia la madre che il bambino. Eppure, chissà perché, non diventerà mai di uso comune. Forse è costoso, e troppo complesso: in molti non ne hanno compreso le potenzialità, sostengono i Blonsky. Ai quali per la loro invenzione nel 1999 sarà attribuito, postumo, il famigerato Premio IgNobel.
Guarda il video con la stravagante invenzione e segui il link per leggere il testo del brevetto del macchinario dei Blonsky.
 
 
 
 


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