Sembra
impossibile ma...
Poco
più di 50 anni fa una coppia americana realizzò e brevettò un
complicato apparato: a prima vista sembrava uscito dalla camera delle
torture dell'Inquisizione; in realtà serviva a “facilitare la
nascita di un bambino mediante la forza centrifuga".
Anno
1965, zoo del Bronx. George Blonsky, ingegnere minerario newyorchese,
vede un'elefantessa gravida che prima di partorire gira a lungo in
tondo su se stessa; sembra che la rotazione la aiuti, e va avanti
finché non si libera del suo fardello da un quintale e passa. George
è molto colpito, e ha un'intuizione. La sera la rivela alla moglie
Charlotte. I due si guardano, “Si-può-fare!”, e di buon mattino
si mettono al lavoro. Poche settimane dopo, il 9 novembre, ottengono
il brevetto Usa n. 3216423 per un nuovo macchinario elettromeccanico.
Serve ad “assistere la donna creando una forza gentile,
uniformemente distribuita, correttamente orientata, controllata con
precisione, che agisca in sintonia e completi i suoi sforzi". In
sostanza quando la gestante è vicina al momento del parto, viene
legata sdraiata sulla schiena su un tavolo circolare che viene quindi
ruotato ad alta velocità fino all'uscita del bambino che va a finire
in una piccola rete progettata per catturarlo al volo.
In
8 pagine molto dettagliate i Blonsky spiegano: "Il feto ha
bisogno dell'applicazione di una notevole forza propulsiva. Nel caso
di una donna che ha un sistema muscolare completamente sviluppato e
ha avuto un grande sforzo fisico durante la gravidanza, come è
comune a tutti i popoli più primitivi, la natura fornisce tutto ciò
che serve ad avere un parto normale e rapido; ma ciò non vale per le
donne più civilizzate, che spesso non hanno l'opportunità di
sviluppare i muscoli necessari". Il macchinario è
meticolosamente progettato, con caratteristiche di sicurezza per
proteggere sia la madre che il bambino. Eppure, chissà perché, non
diventerà mai di uso comune. Forse è costoso, e troppo complesso:
in molti non ne hanno compreso le potenzialità, sostengono i
Blonsky. Ai quali per la loro invenzione nel 1999 sarà attribuito,
postumo, il famigerato Premio IgNobel.
Guarda il video con la stravagante invenzione e segui il link per leggere il testo del brevetto del macchinario dei Blonsky.
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