mercoledì 23 ottobre 2019

74 - DISCESA FINALE




Sembra impossibile ma...
Un ingegnere lituano ha realizzato il progetto di un sistema di montagne russe sulle quali i passeggeri, aspiranti suicidi o condannati alla pena capitale, muoiono con “eleganza ed euforia”.

Julijonas Urbonas concepisce “Euthanasia Coaster” a Londra nel 2010. Un po' ingegnere, un po' artista, studia ogni minimo dettaglio di un'opera di natura ambigua: provocazione artistica sì, ma pronta all'uso se solo qualcuno decidesse di realizzarla. L'ispirazione gliel'ha data il presidente di una celebre azienda costruttrice di grandi attrazioni da luna park: “La montagna russa definitiva? - diceva - Invii 24 persone e tutti tornano morti. E questo potrebbe essere fatto, lo sai". Così nel 2011 il concept viene presentato con successo alla Science Gallery di Dublino nella mostra Human+ che illustra il futuro dell'umanità e della tecnologia in relazione ai problemi creati dal continuo aumento dell'aspettativa di vita, e in seguito viene esposta in mezza Europa.

Ma mettiamoci nei panni del passeggero che decide di fare un ultimo giro di giostra. Le più grandi montagne russe mai viste (il punto più alto è a oltre 500 metri) si scorgono da molto lontano, e per motivi di privacy le hanno realizzate in un luogo isolato. All'arrivo, espletate le pratiche burocratiche, sali sul tuo vagoncino, allacci la cintura e le apparecchiature per il monitoraggio cerebrale. Il vagone inizia a salire lento, ci mette due minuti a fare il mezzo chilometro in verticale. Hai tutto il tempo per ripensare alla tua decisione, e alla vita passata. Anche in cima non ti metteranno fretta, puoi cambiare idea fino all'ultimo; del resto sei te che schiacci il pulsante di partenza. A meno che tu non sia un condannato a morte: allora no. Un clic, e vai giù in picchiata: 360 chilometri orari in pochi secondi, vertigini, vista appannata, confusione e un inatteso senso di euforia; seguono 7 giri della morte (è il caso di dirlo) con un'accelerazione di 10·g: il sangue va verso le estremità del corpo, il cervello resta senza ossigeno. Nessun dolore fisico, l'ipossia cerebrale ti uccide con dolcezza. E assai prima del settimo giro non ci sei più, come conferma il sistema di monitoraggio. Al termine del rettilineo finale sul carrello c'è solo un corpo senza vita. Per fortuna l'Euthanasia coaster non è mai stata realizzata. Finora.


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