domenica 3 novembre 2019

112 - HO SCRITTO HAMAD SULLA SABBIA




Sembra impossibile ma...
Fra il 2007 e il 2009 su un'isola del Golfo Persico è apparsa lettera dopo lettera un'enorme scritta, ben visibile dallo spazio: HAMAD. Poi nel 2012 ha iniziato a scomparire e oggi non ne resta traccia.

Hamad bin Hamdan al Nahyan, sceicco miliardario membro della famiglia al potere di Abu Dhabi, ha fatto incidere il suo nome sulla superficie sabbiosa di una delle sue isole: Futaisi. Ogni lettera ha la dimensione di un chilometro; l'insieme forma una rete di canali scavati nella sabbia, corsi d'acqua nei quali defluisce la marea e sui quali lo sceicco è stato visto navigare bordo dei suoi yacht. Sebbene l'arabo sia la lingua ufficiale degli Emirati, il nome è in caratteri latini e in maiuscolo. Secondo alcuni il motivo sarebbe di rendere la scritta leggibile da più persone, per altri il fatto che le lettere arabe, mancando di linee rette, non avrebbe facilitato la costruzione dei canali. Le immagini satellitari mostrano però che a un certo punto nel 2012 la scritta ha iniziato a sparire, e oggi non esiste più. Una recente visita all'isola di Futaisi ha rivelato solo una distesa di sabbia piatta: soltanto la base della H, l'entrata principale delle acque, è ancora al suo posto, tutti i canali sono stati riempiti. Il motivo è un mistero: non si sa perché lo sceicco abbia intrapreso il bizzarro progetto, né perché l'abbia poi frettolosamente cancellato. Ad Abu Dhabi nessuno ne vuol parlare, a cominciare dall'ingegnere che ha gestito l'operazione: “Mi hanno assunto per fare un lavoro – dice - non per fare domande al riguardo”. Fra le possibili spiegazioni, l'ipotesi che l'opera non si adattasse all'immagine moderna di Abu Dhabi, che per il 2030 ha avviato a suon di miliardi un grande piano di sviluppo urbanistico, sociale e artistico destinato a farne un punto di riferimento culturale nel mondo.

Al povero Hamad non resterà che consolarsi con gli altri suoi giocattoli: il Dodge Power Wagon, il più grande camion del mondo (64 volte l'originale) con appartamento all'interno; la Jeep Willys grande quanto un edificio di tre piani; il museo in un'enorme piramide nel deserto con centinaia di auto di grossa cilindrata; le 7 Mercedes 500 SEL di 7 colori diversi che regalò alla moglie e che gli valsero il soprannome di “sceicco dell’arcobaleno”.

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