Sembra
impossibile ma...
A
New York sta avendo un grande successo un'inedita forma di
spettacolo, con diverse compagnie teatrali che propongono i
capolavori di Shakespeare. Solo che i palcoscenici sono quelli di bar
e pub, e gli attori sono tutti ubriachi.
Le
versioni alcoliche dei più grandi lavori del drammaturgo sono
l'ultima tendenza nata nel 2014 nell'off Broadway e proseguita con
crescente successo nei locali di mezza città; l'idea si deve a Scott
Griffin, fondatore della Drunk Shakespeare Society, un team di attori
che intreccia la commedia con testi improvvisati, si descrive orgogliosamente
come "una compagnia di bevitori professionisti che
soffre di gravi problemi con Shakespeare" e propone performance
governate dall'anarchia che finiscono con grandi bevute insieme al
pubblico. Che riempie i locali, attratto dal format che conduce a
spettacoli imprevedibili nei quali può accadere di tutto. Sulla scia
della Drunk, sono nate diverse compagnie, come il Lonely Hearts Club
Cabaret, col pubblico che partecipa e canta il karaoke con gli
attori, il Three Day Hangover, lo Shotspeare e lo Shakesbeer di Ross
Williams, attore di primo piano fondatore del serissimo New York
Shakespeare. Lo Shakesbeer ogni sera si esibisce in 4 diversi bar, a
ogni tappa gli attori fra un bicchiere e l'altro interpretano una
scena shakesperiana di fronte a clienti che non hanno idea di cosa
stia succedendo: alla fine della scena passano al bar successivo,
seguiti da tutti gli spettatori che vogliono unirsi all'allegra
compagnia.
Ma
quanto sono ubriachi gli attori? Abbastanza da rendere l'esperienza
eccitante, ma non così tanto da dimenticare le battute o svenire.
A Drunk Shakespeare (che ha superato le 2000 repliche) solo un attore
a sera beve 5 shot in apertura, e al grido di "Drunk Point of
Order!" detta regole che tutti devono seguire. Negli spettacoli
di Shotspeare invece tre membri del pubblico hanno il potere urlando
“Shotspeare!” di fermare il cast, e tutti gli interpreti devono
bere uno shot. L'interazione degli spettatori è sempre incoraggiata,
tanto che ad alcuni vengono affidate parti minori: secondo alcuni è
anche un buon modo per avvicinare i giovani a Shakespeare. Ok, anche
all'alcol, ma la Drunk ha pronto un disclaimer: “I nostri attori
sono professionisti, la loro attività è monitorata di continuo.
Bere con moderazione è divertente, eccedere ti rovina la vita”.

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