mercoledì 13 novembre 2019

144 - IL POKEMON CENSURATO



Sembra impossibile ma...
Molti di quelli che sono cresciuti a pane e Pokemon non sanno che c'è un episodio della celebre serie animata che non potranno mai vedere, né mai potranno verificare la potenza del tuonoshock di Pikachu, abilità tanto potente da varcare i confini fra fiction e realtà e portare all'ospedale su ambulanze a sirena spiegata centinaia di telespettatori. Ringrazio Francesco Col e Alessandro Roccella, che nel giro di poche ore incredibilmente mi hanno segnalato la stessa storia e vi faccio rivivere i giorni del Pokemon panic.

Giappone, martedì 16 dicembre 1997, ore 18,30. Quasi 27 milioni di televisori sono sintonizzati su TV Tokyo e su altre 36 emittenti tv (e già questi numeri hanno qualcosa di paranormale, per alcuni commentatori di insano) che mandano in onda l’episodio numero 38 della prima stagione della serie animata Pokémon intitolata “Soldato computer Porygon” . I protagonisti, Misty, Brock, Ash e Pikachu sono in grossi guai: all'interno del sistema operativo di un computer di un centro medico, stanno per soccombere. Ma Pikachu per salvare i suoi amici usa contro una pioggia di missili una delle sue più potenti abilità: il tuonoshock. Sul teleschermo si accende un tourbillon di effetti visivi, immagini rosse e blu si alternano in rapidissima sequenza, un lampeggiare stroboscopico ad una frequenza di 12 Hz per una durata di 6 secondi 2 dei quali a tutto schermo. Ed è l'apocalisse, che però come nella Cartoonia di Roger Rabbit si sposta nel mondo reale.

In tutto il Giappone12.000 persone denunciano malesseri più o meno gravi. I centralini delle ambulanze impazziscono, 685 giovani fra i 3 e i 20 anni (310 maschi e 375 femmine) vengono portati d'urgenza all'ospedale con convulsioni e crisi epilettiche. Di questi 150 vengono ricoverati con diverse prognosi, da un giorno fino ad oltre due settimane, le restanti dimesse dopo la somministrazione di robuste dosi di calmanti. Fra i disturbi riscontrati convulsioni, mal di testa, nausea, vomito, cecità temporanea, crisi epilettiche. Con una coda qualche ora dopo, quando un telegiornale per raccontare la vicenda pensa bene di ritrasmettere la sequenza incriminata: nuovi malori e nuove corse in ospedale.

E veniamo al day after: pubbliche scuse dagli autori, dai notiziari, dalle reti televisive e dalla Nintendo che produce i videogames su cui si basa il cartone animato; l'azienda, per quanto incolpevole, in poche ore perde il 5% delle sue azioni. L'episodio è cancellato e mai più trasmesso e la serie bloccata per 4 mesi. Poi scattano le misure precauzionali per il futuro: animazioni con strisce e cerchi concentrici limitate e divieto di trasmetterle a tutto schermo, divieto di far lampeggiare per più di duer secondi le immagini, lampeggio vietato per tutte le scene che contengono il colore rosso.
Guarda il video sull'episodio censurato dei Pokemon.



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