mercoledì 13 novembre 2019

146 - IL MIO SPECCHIO PER UN CAVALLO



Sembra impossibile ma...
Avete presente Groucho Marx in “Zuppa d’anitra”, quando ripete ogni movimento del sosia di fronte a una cornice vuota creando l’effetto di uno specchio? Si chiama “le miroir”, è un’antica gag teatrale, e in questi giorni è stata rispolverata. Ma non da una compagnia di teatranti. Protagonista è un cavallo. O meglio, un gruppo di cavalli.

A studiare a fondo le loro reazioni, un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa. Obiettivo, verificare se i cavalli sono capaci di riconoscersi allo specchio. E definire i contorni della loro comprovata intelligenza, stimata seconda solo a quella delle scimmie nella classifica evolutiva. I risultati dello studio pilota sono apparsi sulla rivista PlosOne. I quadrupedi sono stati esaminati con una tecnica messa a punto in passato per gli scimpanzè: il mark test. Sul corpo dell’animale viene applicato un marchio colorato che lui può vedere solo con l'aiuto di uno specchio. Un altro marchio trasparente e invisibile, che ricrea la sensazione tattile di quello colorato senza poter essere visto neanche con lo specchio, serve poi da controllo.

E a quel punto inizia lo spettacolo in stile “le miroir”: "In un primo momento – dicono i ricercatori pisani - l’animale interpreta l’immagine riflessa come un altro individuo e cerca di instaurarci una relazione: non sono rari i comportamenti aggressivi". Il cavallo ovviamente (per noi) riceve gli stessi segnali lanciati, e dopo un po’ si rende conto che qualcosa non torna. Inizia quindi ad esplorare il misterioso oggetto: annusa e tocca lo specchio, sporge la testa per osservare cosa si nasconde oltre la superficie, sente un odore che riconosce come il suo, poi va dietro allo specchio per controllare se c’è un suo simile, e non trova nessuno…

Il passo successivo è l’identificazione. Se e quando l’animale capisce che non si tratta di un altro individuo e si riconosce nell’immagine riflessa, tenta di pulirsi, ripete una serie di movenze per rimuovere il marchio, prova a grattarlo via. Nell’esperimento, tre dei quattro cavalli esaminati si grattavano la guancia marchiata quando c’era il segno colorato, e non quando c’era il segno trasparente.

Gli studi sono ancora in corso, ma la lancetta dei ricercatori sembra orientata verso una risposta affermativa: sì, i cavalli si riconoscono allo specchio, come pochissimi altri animali: scimmie antropomorfe, elefanti, delfini e gazze. Il che conferma una complessità di elaborazione che qualcuno porta al limite dell’autoconsapevolezza: “Quello riflesso sono io” è un indizio di coscienza? Ipotesi affascinante ma impossibile, secondo (quasi tutti) gli scienziati. Già, impossibile… o solo ad oggi non verificabile?


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