Sembra
impossibile ma...
C'è
un fiume in sudamerica che sembra la tavolozza di un pittore. Non
sempre però: per 9 mesi l'anno è un normale corso d'acqua, ma da
settembre a novembre si trasforma in un arcobaleno.
Siamo
nel Parco nazionale Serranía de La Macarena in Colombia, a 170
chilometri dalla capitale Bogotà. Non immaginate però un parco con
tutti i servizi e i comfort per i turisti: l'area è isolata, non ci
sono strade, e qui ancora oggi arrivano pochi viaggiatori atterrati
nel piccolo aeroporto della città più vicina, La Macarena. Fino a
pochi anni questo territorio era in mano ai guerriglieri delle Farc,
quindi praticamente inaccessibile, e solo di recente il presidente
colombiano Juan Manuel Santos ha firmato un accordo di pace col
movimento di guerriglia, e sono iniziati ad arrivare i primi
visitatori.
Il
fiume delle meraviglie è il Caño Cristales, ma la gente del posto
lo chiama da sempre "Fiume dei cinque colori" o “Arcobaleno
liquido”. E'
un corso d'acqua veloce, con molte rapide che si dipanano per quasi
100 chilometri tra contrafforti rocciosi e pendii scoscesi. Una
meraviglia anche nei mesi in cui non è “in technicolor”, con
tante cascate e grandi fosse circolari, le marmitte dei giganti,
create dal vorticoso scorrere dell'acqua. Ma il vero spettacolo si
accende nel periodo che va dalle stagioni umide a quelle secche:
nella stagione delle piogge infatti l'acqua scorre troppo velocemente
e diventa troppo profonda, oscurando il fondale; nella stagione secca
non c'è abbastanza acqua. Ma da settembre a novembre la scena è
tutta della Macarenia clavigera, la particolare alga che cresce solo
nel letto del Caño Cristales che tinge il fondale di un rosso
brillante; il colore poi si mischia con la sabbia gialla e verde,
l'acqua blu e tutte le sfumature nel mezzo creando l'effetto
arcobaleno.
Se
temete che l'attesa (dagli abitanti del posto) invasione dei turisti
possa rovinare lo spettacolo, tranquilli, perché il fiume è
minacciato da un nemico più pericoloso: l’industria del petrolio.
Nelle vicinanze sono stati infatti trovati giacimenti, e si parla di
perforazioni che potrebbero compromettere l'ecosistema. La compagnia
petrolifera statunitense Hupecol ha ottenuto la licenza per lo
sfruttamento dell'area, poi cittadini e ambientalisti hanno
protestato e il presidente Santos ha ritirato il permesso. Per ora.
Woow!
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