Sembra
impossibile ma…
Un’immensa
megastruttura artificiale di origine aliena ruota intorno a Tabby,
una stella a 1500 anni luce da noi. Anzi, no, notizia delle
ultime ore: è solo una sterminata coltre di polvere compatta
che ogni 700 giorni passa davanti alla stella. La scoperta pubblicata
sul The Astrophisical Journal risolve (ma attenti, solo in parte…)
il più grande mistero astronomico degli ultimi anni.
Peccato,
l’ipotesi extraterrestre fino a ieri era una delle più accreditate
anche fra parecchi scienziati. Ma non è detta l’ultima parola. La
storia è questa: settembre 2015, Tabetha “Tabby” Boyajian,
ricercatrice di Yale, scopre grazie al telescopio Kepler che la
stella KIC 8462852 nella costellazione del Cigno mostra
periodicamente una serie di fluttuazioni di luce assolutamente
anomale che le fanno perdere fino al 22% di luminosità.
Insomma,
qualcosa passa davanti alla stella. Ma cosa? Oggetti di forma
irregolare. Successive osservazioni portano a scartare tutte le
ipotesi plausibili: esopianeti (troppo netta la variazione di luce),
sciami di comete, esplosioni stellari, pianeti nascosti, ammassi di
asteroidi. Terminato il possibile, si inizia a pensare seriamente
all’impossibile, per quanto improbabile: un’enorme struttura
aliena costruita per imprigionare l’energia della stella.
E
ora ecco la soluzione che ci riporta sulla Terra.
Forse. I ricercatori dell’Università dell’Arizona scoprono un
diverso oscuramento fra la luce infrarossa e quella ultravioletta.
Tradotto: niente struttura solida, ma frammenti microscopici: una
massa di polvere. La nuova scoperta non risolve però tutti i
misteri:
L’ipotesi
delle polveri non spiega infatti un certo tipo di oscillazioni
luminose, né il fatto che le masse oscuranti abbiano un moto non
regolare né definito, come ci si aspetterebbe da elementi orbitanti
intorno a un corpo celeste. Insomma, per chi sta con gli alieni, la
partita sul campo di Tabby non è ancora terminata.
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