Sembra
impossibile ma...
Questa
è una storia vera. L'anno 1858 a Londra è ricordato per uno degli
eventi che più hanno segnato la storia della città: è l'estate del
Grande fetore (Great stink), un insopportabile odore di fogna che
ammorba per oltre un mese l'intera capitale.
Da
sempre i londinesi gettano le deiezioni solide e liquide e i rifiuti
di ogni tipo nel Tamigi, o in pozzi neri che vi finiscono comunque.
Già nel 1290 i Carmelitani protestano per i miasmi provenienti dal
fiume, “così intensi da coprire l'odore dell'incenso più acre”;
nel 1427 si insedia la commissione per le fogne cittadine, che sarà
ricordata come simbolo di inefficienza e corruzione. E comunque non è
facile cambiare le abitudini dei londinesi, se lo scrittore Samuel
Pepys ai primi del 700 annota che la moglie “si è fermata in una
via affollata per fare i suoi bisogni, come d'altronde fanno tutti”.
Il fiume non solo è il collettore fognario della città, ma anche la
fonte di approvvigionamento idrico, e questo causa continue epidemie,
in particolare di tifo e di colera. Serve un sistema fognario, e nel
1848 nasce la Metropolitan Commission of Sewers, che inizia a
liberare la capitale dai 200.000 pozzi neri.
L'estate
del 1858 è insolitamente calda. E già da giugno il volume d'acqua
del Tamigi è molto ridotto. Il 2 luglio il fiume non contiene
praticamente più acqua, trasporta lentamente solo escrementi in
mezzo ai quali galleggiano cadaveri e viscere di animali provenienti
dai macelli, scarti industriali e rifiuti di ogni tipo. Chi abita
vicino scappa, chi passa lo fa coprendosi il volto coi fazzoletti. Il
caldo favorisce la proliferazione dei batteri, la puzza è così
intensa da sconvolgere le attività degli organi dello Stato: alla
Camera dei Comuni si montano tende imbevute di cloruro di calcio, il
Palazzo di Giustizia si sposta a Oxford. Il Tamigi visto dal
cancelliere dello Scacchiere Benjamin Disraeli è una “puzzolente
pozza stigiana di ineffabile ed insopportabile orrore”.
La
crisi si risolve solo quando una forte pioggia spazza via la calura.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere: nel 1859 Henry Moule inventa
il "gabinetto a terra asciutta" adottato in case private,
ospedali e campi militari. Il Grande fetore accelera poi i lavori per
le fognature: solo 6 anni dopo gli elementi principali entrano in
funzione. Nascono anche una serie di insoliti lavori: i Toshers
(estirpatori) scavano nelle fogne in cerca di cose di valore, i
Mudlarks (allodole del fango) sono bambini che recuperano oggetti nel
letame e li vendono per piccole somme, i Nightsoils rimuovono rifiuti
umani ed animali per usarli come concime, i Flushermen (dilavatori)
sono incaricati di "lavare via" i rifiuti dal nuovo sistema
fognario e i Rat-catchers (acchiapparatti) sono assunti per catturare
i topi nelle fogne e prevenire la diffusione di malattie: un'insolita
task force all'opera per tutto l'800. E il Grande fetore finisce nei
libri di storia.
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