Sembra
impossibile ma...
Questa
è una storia vera. Vale la pena di raccontarla perché è la storia
di un bel sogno, e tanto basta: non importa se finisce male.
Il
sogno di Diynn Eadel, imprenditore francese con alle spalle studi di
recitazione e piccoli ruoli in teatro e al cinema, ricorda il
giardino di arance nel Sahara di Marrakech Express, o se preferite il Fitzcarraldo di Herzog: aprire un grande cinema sotto le stelle nel
bel mezzo del deserto, all'estremità della penisola egiziana del
Sinai. L'idea nasce a fine anni novanta quando Eadel scopre un
anfiteatro naturale ai piedi di una catena montuosa non troppo
lontano dalla turistica Sharm El Sheikh. La cornice perfetta per "dimostrare
che il turismo può non essere un elemento distruttivo e
che il Grande Teatro della Natura può riconciliarci con gli
elementi, proiettando grande cinema sotto un cielo pieno di stelle”
scrive nella presentazione del progetto. In breve ottiene tutti i
permessi necessari (non senza intoppi burocratici e problemi con i
funzionari locali) e, tornato a Parigi, trova gli investitori.
Progetta uno speciale schermo gigante, poi al Cairo compra un
generatore, un proiettore e le 700 poltroncine in legno di un vecchio
cinema.
L'inaugurazione
del "The Seventh Art Cinema", come lo chiama, è fissata
per il 6 ottobre del 2000: una grande festa alla presenza del
governatore del Sud Sinai. Dopo il buffet, un narratore arrivato dal
Cairo introduce la proiezione, ma all'improvviso salta la luce.
Qualcuno ha sabotato il generatore elettrico. Nessun film verrà
proiettato quella notte, né qualsiasi altra notte. Nei giorni
seguenti la gente del posto diventa ostile, e le autorità cambiano
atteggiamento e vietano le proiezioni. Il motivo? Sembra che un
potente uomo d'affari di Sharm, preoccupato per l'apertura, abbia
pagato la gente prima per rovinare la serata, poi per boicottare il
progetto.
Passano
14 anni prima che Kaupo Kikkas, famoso fotografo estone, scopra
un'incredibile cinema all'aperto abbandonato nel bel mezzo del nulla
del Sinai. Le sue foto surreali fanno il giro del mondo. Si risale a
Eadel, che però sceglie la via del silenzio. Oggi il cinema non
esiste più: di recente qualcuno, forse proprio per l'attenzione
mediatica, ha distrutto tutto lasciando solo una triste distesa di
detriti e frantumi di legno. E ai giornali arriva una lettera.
“Cari
amici in tutto il mondo: ho fatto un sogno incredibile, e ho fatto di
tutto per realizzarlo lottando con passione per anni. Ho lavorato con
un gruppo di amici e insieme abbiamo osato sognare, abbiamo osato
distinguerci e uscire dai sentieri battuti. Ringrazio tutti dal
profondo del mio cuore”. Segue la firma: “Diynn Eadel,
proprietario e orgoglioso creatore del cosiddetto Cinema alla fine
del mondo".
Nessun commento:
Posta un commento