Sembra
impossibile ma...
La
missione New Horizons della Nasa ha portato nel 2015 una sonda a due
passi dal lontanissimo Plutone. Alla presentazione dei risultati
della missione, il responsabile scientifico Alan Stern ha esordito
così: "Prima di entrare nel dettaglio dei dati raccolti,
desidero presentarvi uno dei collaboratori del nostro team. Arriva
dall'Europa, ha lavorato con noi al progetto, e qualcuno di voi
potrebbe conoscerlo". Nel salone pieno di giornalisti è entrato
Brian May, chitarrista dei Queen. E astrofisico di livello
internazionale.
May
nasce a Twickenham nel 1947. Inizia da bambino a suonare il piano,
poi passa alla chitarra. Nel 1965 si trasferisce a Londra dove frequenta
la facoltà di Fisica e Astronomia all’Imperial College e si laurea
con lode in Fisica nel 1968. Intanto suona con una band di ragazzi,
gli Smile, che presto cambiano nome; nascono i Queen, con lui ci sono
Freddie Mercury e Roger Taylor. E hanno subito successo. Per Brian è
il momento delle scelte: “Non ero poi così bravo in Fisica –
dirà la rockstar – ma sapevo che sarei potuto essere abbastanza
bravo nella musica”. Così lascia la sua tesi di dottorato in
Astronomia dell’Infrarosso, e spicca il volo con i Queen. Ma non
dimentica l'altra passione: negli anni settanta pubblica due
importanti ricerche, e in seguito due libri, “Bang! The Complete
History of the Universe” e “The Cosmic Tourist”.
Seguono
30 anni nei quali è impegnato a scrivere la storia del rock coi suoi
Queen, diventando uno dei più grandi chitarristi del mondo (il 26º
di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Stone); poi nel 2006 si
riavvicina agli studi, torna nella sua vecchia università e poco più
di un anno dopo ottiene il dottorato in astrofisica con una tesi sui
"Movimenti della polvere interstellare". La sua fama come
ricercatore raggiunge la Nasa, che lo ingaggia nel team che sta
seguendo il lungo viaggio di New Horizons. E qui le due anime di
Brian May si fondono: mentre il Fisico collabora nell'analisi dei
dati che arrivano dallo spazio profondo, il musicista scrive il
singolo “New Horizons”, diffuso per la prima volta dal Control
Center della Nasa in Maryland nel momento preciso in cui la sonda
raggiunge Ultima Thule, il corpo celeste più distante mai
esplorato da un oggetto inviato dall'uomo, a 6,4 miliardi di
chilometri dalla Terra.
Nessun commento:
Posta un commento