Sembra
impossibile ma...
Uno
studente giapponese ha prima ucciso, poi violentato, quindi divorato
una compagna di studi. Dopo la cattura ha confessato, ma il suo
crimine è rimasto impunito. E lui è diventato una celebrità.
Issei
Sagawa nasce a Kōbe nel 1949. A 2 anni contrae l’encefalite, che
lo debilita e lo conduce a un passo dalla morte. Guarisce, ma resta
molto debole. La madre, una donna dura e severa, lo costringe a
mangiare per rinforzare il fisico debilitato. E' in quel periodo che
sviluppa fantasie cannibali, e sogna più volte di mangiare una
persona. Con l'adolescenza le tensioni si acuiscono; Issei non ha
amici ed evita soprattutto le ragazze. Lo attraggono le donne
occidentali; una notte entra in camera di una studentessa tedesca da
una finestra indossando una maschera di Frankenstein, la
ragazza si sveglia, urla, lo immobilizza e chiama la polizia. Lo
accusano di tentato stupro e lui, tranquillo, nega: “Avevo solo un
desiderio irrefrenabile di mangiarle le natiche”. Il padre di Issei
è un miliardario; paga alla ragazza una forte somma, e lei ritira la
denuncia. Il caso viene insabbiato e per calmare le acque il ragazzo
viene mandato a studiare letteratura a Parigi. Dove le cose non
cambiano: lui rifiuta ogni contatto sociale. Renée Hartevelt, una
studentessa olandese, è l'unica che cerca di fare amicizia con lui.
Innamorarsi
e cominciare ad avere fantasie cannibali su di lei, per Issei è
tutt'uno. Nel giugno del 1981 con una scusa la invita a casa sua.
Mentre Renée è seduta alla scrivania, le spara un colpo alla
schiena con un fucile e la uccide. Subito dopo le asporta un pezzo di
natica e lo mangia, crudo. Poi fa sesso con il cadavere e lo smembra,
asporta 7 chili di carne e li mette in frigorifero. Il resto del
cadavere lo mette in due valige, chiama un taxi e si fa portare in un
parco dove le abbandona. Pochi giorni dopo la polizia le ritrova e
parte la caccia all'uomo. Il taxista li porta a casa di Issei, che
confessa subito. E' tranquillo, per niente dispiaciuto. Ha registrato
in un audio il momento della morte di Renée, e ha fotografato il
cadavere a pezzi e i piatti da lui cucinati nei giorni seguenti: in
uno si vede un seno al centro contornato di piselli e patate. I
vicini raccontano che la notte dell'omicidio dall'appartamento si
udivano urla di felicità da parte del giapponese. Che, dichiarato
infermo di mente, finisce in un istituto psichiatrico. Per pochi
giorni però. Il padre paga il migliore avvocato francese, che lo fa
estradare in Giappone. Qui lo trattengono 15 mesi in una casa di
cura, poi lo rilasciano.
Ora vive libero, sotto falso nome. Rilascia
interviste nelle quali racconta con distacco e freddezza i dettagli
più raccapriccianti del suo crimine e scrive per un quotidiano. E'
autore di bestseller nei quali racconta la sua storia, e partecipa a
film (fra cui un porno) e spot pubblicitari dove “gioca” col suo
ruolo di cannibale.
Nessun commento:
Posta un commento