lunedì 9 dicembre 2019

226 - RESURREZIONE




Sembra impossibile ma...
Questa è una storia vera. Luglio 1928, ad Amsterdam si disputano i giochi olimpici. Per la prima volta le donne vengono ammesse a disputare le gare di atletica leggera. Il programma si apre con i 100 metri. Vince la statunitense Betty Robinson, appena diciassettenne, con il tempo di 12”2. Alle spalle ha una carriera agonistica tanto breve quanto inconsueta: appena un anno prima il suo insegnante di biologia la nota mentre corre per prendere un treno, la sottopone a un test cronometrico nel corridoio della scuola, poi la iscrive alla prima gara ufficiale. Mancano poche settimane alle olimpiadi, e lei al debutto stabilisce il record mondiale sui 100 metri con il tempo di 12”, primato che sarà battuto solo nel 1932. La vittoriosa prova olimpica è appena la quarta gara della sua vita. Nella stessa edizione si aggiudica anche l'argento con la staffetta 4×100. Al ritorno da Amsterdam, Betty viene accolta in patria con tutti gli onori, per lei vengono organizzate parate a Broadway e a Chicago, e i suoi concittadini a Riverdale fanno una colletta e le regalano un orologio con diamanti. Fin qui tutto “normale”, ora viene l'incredibile.

Nel 1931 la ragazza sta volando sui cieli di Chicago sul biposto di suo cugino. L'aereo cade, arrivano i soccorritori: per lei non c'è più niente da fare. La trasportano all'obitorio. Dove resta qualche ora, finché un flebile lamento segnala che no, non è morta, ma in coma profondo, in gravissime condizioni. Le speranze che sopravviva sono poche, visto anche il livello della medicina dell’epoca: ha una commozione cerebrale, un braccio schiacciato, una gamba spezzata e le articolazioni del ginocchio compromesse. Invece dopo 7 settimane di coma si risveglia; seguono due anni su una sedia a rotelle, e un lungo percorso di riabilitazione per riprendere a camminare. Ma Betty vuole tornare a correre.

Però non può più flettere il ginocchio, quindi non può piegarsi ai blocchi di partenza. Addio alle gare di velocità? Macché, c'è la staffetta, lì la partenza avviene in piedi. Così nel 1936 la convocano per le olimpiadi di Berlino. Le tedesche sono favoritissime ma hai visto mai? E Betty trascina la sua squadra, la staffetta 4x100 è medaglia d'oro. Poi si ritira dalle competizioni, e diventa giudice di gara. Nel 1939 si sposa e ha due figli. Muore a Denver nel 1999. Ha quasi 88 anni, ne sono passati 68 dalla sua prima morte.

Nessun commento:

Posta un commento

760 - DIETRO IL PADRINO

    Un'offerta che non si può rifiutare. A trovarsela davanti è stato Francis Ford Coppola al momento di iniziare a girare I...