Sembra
impossibile ma...
In
Romania un'antica chiesa fortificata ospita una piccolissima cella.
Qui in passato venivano rinchiuse per alcune settimane le coppie che
chiedevano di divorziare. Un'usanza andata avanti per 3 secoli.
Siamo
a Biertan, villaggio della Transilvania che pare uscito dalla
fantasia di Bram Stoker. Dalle torri della chiesa fortificata ti
aspetti di veder uscire il conte Dracula, e l'intero borgo, con i
suoi edifici gotici, è la location perfetta per film horror (e di
fatto è stato il set di diverse pellicole del genere). Il piccolo
paese, appena 3.000 abitanti, è la principale attrazione turistica
del distretto di Sibiu, e dal 1993 la Cittadella è Patrimonio
dell'umanità dell'Unesco; l'evento di maggior richiamo, manco a
dirlo, è Luna Plina, il più famoso festival del film horror e
fantasy della Romania, che porta a Biertan appassionati da tutta
Europa. L'edificio principale della Cittadella è la
grande chiesa a tre navate costruita tra il 1492 ed il 1516, e
residenza episcopale evangelica tra il 1572 ed il 1867.
In
questi tre secoli la piccola prigione nella Torre ha assolto il suo
insolito compito; la confessione luterana prevedeva la possibilità
di concedere il divorzio a determinate condizioni, ma le autorità
religiose facevano il possibile per evitarlo. Così per le coppie i
cui matrimoni erano in bilico, la legge prevedeva un'esperienza
horror in stile “Misery non deve morire”: venivano chiuse nella
piccola stanza (oggi trasformata in museo) da 2 a 6 settimane.
L'angusto locale ha soffitti bassi e muri spessi, è arredato con un
tavolino, una sedia, un lettino più adatto a un bambino; i due
reclusi dovevano condividere ogni cosa: l'unico cucchiaio, il
bicchiere, la coperta la bacinella. Trascorse le settimane previste
dal vescovo, dovevano decidere se confermare la volontà di
separarsi. L'esperienza del carcere, nelle intenzioni dei religiosi,
doveva servire a rendere più saldo il legame e quindi a risolvere i
problemi della coppia. Un'idea che sembra aver funzionato, visto che i registri dell'epoca riportano che in 300 anni in tutta la regione c'è stato un solo
divorzio. Come dire ok, il matrimonio è una prigione, ma tutto
sommato c'è di peggio.
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