Sembra
impossibile ma...
Se
passeggi di prima mattina in un bosco con una temperatura intorno
agli 0 gradi ti può capitare di vedere i “capelli di ghiaccio”,
un fantastico fenomeno naturale che solo di recente è uscito dal
mondo delle favole e ha trovato una spiegazione scientifica.
Ringrazio
Pasqua Gandolfi per la segnalazione e vi racconto come un team di
ricercatori svizzeri ha risolto un enigma lungo un secolo. I capelli
di ghiaccio spuntano
nelle foreste dei Paesi di mezzo mondo, quelli più freddi, dai rami
degli alberi in decomposizione. Il fenomeno non è facile da
osservare anche perché le strane ciocche fatte di fili di ghiaccio
straordinariamente sottile si sciolgono sotto i raggi del sole.
Sembrano matasse di zucchero filato, candidi e multiformi piumini che
si formano durante la notte per
svanire alle prime luci dell'alba. Per secoli i rari incontri
ravvicinati hanno dato vita a spiegazioni fiabesche finché intorno
al 1880 il fenomeno ha trovato conferma ed è stato descritto
per la prima volta in letteratura scientifica; nel 1918 poi il
geologo tedesco Alfred Wegener, il padre della teoria della deriva
dei continenti, gli ha dato un nome: Haareis.
Ma
perché e come si formano i “capelli di ghiaccio”? La risposta è
recente. Gerhart Wagner e Christian Mätzler dell'università di
Berna hanno confermato una teoria già abbozzata da Wegener: gli
strani ciuffi compaiono sul legno in putrefazione grazie all'azione
di un fungo, l'Exidiopsis effusa, la cui presenza è stata
riscontrata in tutti i depositi di capelli di ghiaccio. La riprova è
che sui pezzi di legno irrorati con un funghicida si forma sì una
patina di ghiaccio, ma non i capelli. Il fungo impedisce la
ricristallizzazione del ghiaccio, permette la formazione di fili del
diametro di 0,01 mm. e aiuta a mantenerli in
questa forma per diverse ore. Quando l’acqua congela vicino
al micelio provoca il progressivo sollevamento dello strato di
ghiaccio che attira poi a sé altra acqua contenuta nel legno
attraverso un processo di suzione capillare. Il risultato sono aghi
di ghiaccio che crescono poco a poco dal ramo fino a una lunghezza di
10 cm. Insomma, la notizia è certa: non sono i capelli delle fate né
le barbe degli gnomi, e neanche la lana tessuta dagli elfi.
Guarda i video sui "capelli di ghiaccio". Il secondo ne mostra la crescita al time lapse.
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