Sembra
impossibile ma…
Questa
è una storia vera. E anche quella che segue. Solo che sono basate su
coincidenze così strane da sfiorare l’incredibile. Tutte e due poi
sono accadute a personaggi famosi, e hanno come protagonista un
libro.
La
prima storia. 1972. Anthony Hopkins, grande attore britannico (sì,
proprio lui, Hannibal Lecter) si prepara a girare il film “The girl
from Petrovka” tratto da un romanzo di George Feifer. Dopo aver
cercato inutilmente una copia del libro nelle fornitissime librerie
di Charing Cross Road, l’attore, scoraggiato, sta per prendere il
treno nell’omonima stazione, quando vede su una panchina un libro
abbandonato. Sim-Sala-Bim, è proprio “The girl from Petrovka”,
una copia un po’ sgualcita e piena di annotazioni a penna.
E
non finisce qui. Vienna. Un anno dopo. Hopkins sta girando “The
girl from Petrovka”. Sul set arriva anche l’autore del libro. I
due fanno conoscenza, l’attore dice che in Inghilterra il libro è
quasi introvabile, lo scrittore conferma: “Pensi che io non ne ho
neanche una copia. L’ultima, con le mie annotazioni, la prestai ad
un amico, che la perse in giro per Londra”. Hopkins sente un
brivido lungo la schiena. Prende la sua copia e la mostra a Feifer: è
lo stesso libro.
La
seconda storia. Siamo a Parigi nel 1920. La scrittrice americana Anne
Parish è in vacanza col marito. I due passeggiano fra le baracchine
stracolme di vecchi libri sui quay del lungoSenna. La scrittrice
indica un volume per bambini “Jack Frost e altre storie”. “Quello
era il mio libro preferito, da bambina l’ho letto e riletto”. Il
marito sorride, prende il libro, lo sfoglia. Avete già capito come
va a finire. Sul risvolto della copertina c’è una scritta a penna
“Anne Parish, 209 N. Weber Street, Colorado Springs”. Quel libro
ci aveva messo 25 anni e ottomila chilometri per arrivare lì.
Nessun commento:
Posta un commento