Sembra
impossibile ma...
Leopoldo
II, re del Belgio dal 1865 al 1909, autore del genocidio di un popolo
e di crimini fra i più infamanti della storia, riuscì in vita a
passare per un filantropo, e a cancellare gran parte delle prove dei
suoi misfatti. Così sui libri di storia non appare come un Attila o
un Hitler, anche se ha causato la morte di 10 milioni di persone.
Nel
1876 Leopoldo regna già da 11 anni, quando fonda la Società
internazionale per l'esplorazione e la civilizzazione del Congo, una
compagnia privata con finti scopi scientifici e filantropici, e
ingaggia il famoso esploratore Henry Stanley per creare una colonia
nel bacino idrografico del fiume Congo, un'area 76 volte più grande
del Belgio; che nel 1885 diventa lo Stato Libero del Congo. Il re
però non lo annette al suo Paese, ma lo controlla come un dominio
personale nel nome della diffusione della civiltà e del progresso.
Che per lui ha soprattutto un nome: caucciù. La resina raccolta
nelle foreste è all'epoca una materia prima strategica, ma i costi
per la raccolta sono alti. E lui risolve il problema: tutti gli
africani (che ironicamente chiama “cittadini”) sono obbligati a
raccogliere il caucciù senza alcun compenso. Per chi si rifiuta, o
consegna quantità minori di quelle richieste, c'è la mutilazione:
gli viene tagliata una mano o un piede; alle donne, le mammelle.
Omicidi, spedizioni punitive e distruzioni di interi villaggi sono
all'ordine del giorno. A fare il lavoro sporco ci pensano 2.000
agenti bianchi, tutti delinquenti di ogni tipo reclutati in patria;
ognuno comanda un piccolo esercito di mercenari (16.000 in tutto) e
di nativi armati.
Nel
Libero Stato del Congo è il terrore. In 23 anni muore quasi metà
della popolazione, 10 milioni su 25. Vittime dirette della violenza o
della fame per la distruzione punitiva dei raccolti e dei villaggi.
Ai primi del novecento un pugno di eroici giornalisti, esploratori e
missionari scopre come stanno le cose. Le immagini dell'orrore
arrivano in Europa e nel 1906 Leopoldo è costretto a inviare una
commissione d'inchiesta. Che torna sconvolta dalle atrocità
scoperte. Nel 1908 il re, prima di cedere la sua colonia personale al
governo del Belgio, fa bruciare i suoi archivi. Ci vogliono 8 giorni.
“Regalerò ai belgi il mio Congo – dice - ma non hanno diritto di
sapere ciò che vi ho fatto». Misteriosamente scompaiono anche i
testimoni scomodi. Leopoldo II morirà l'anno dopo. Il Kaiser
Guglielmo II di Germania, che pure non era Gandhi, di lui ebbe a
dire: "Era un uomo completamente cattivo".
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