martedì 18 febbraio 2020

330 - IL TORRENTE DELLA PAURA




Sembra impossibile ma...
Il Bolton Strid, un grazioso ruscello che serpeggia fra pietre coperte di muschio nel verde della campagna inglese, è il corso d'acqua più letale al mondo. A memoria d'uomo nessuno fra quelli che vi sono finiti dentro ne è uscito vivo.

In realtà lo Strid è un tratto del fiume Wharfe nello Yorkshire, a due passi dalle rovine del Bolton Priory, un antico monastero; molte persone sono morte cercando di attraversarlo o cadendo in acqua nel tentativo di saltare i circa due metri che separano le due sponde nel tratto più stretto. La pericolosità infatti sta anche nell'aspetto innocente del torrente che attraversa un paesaggio bucolico: nessuno immaginerebbe che lì sotto si celino insidie mortali. Pochi metri più a monte il fiume è poco profondo e largo una quindicina di metri, poi all'improvviso si restringe e le acque iniziano a fluire verticalmente in un sistema di caverne e di grotte subacquee invisibile dalla superficie, dove tutto è apparentemente calmo. Nessuno sa davvero quanto sia profondo, ma in quel tratto violente correnti risucchiano ogni cosa: l'erosione delle pareti sotto le sponde crea un vero crepaccio e chiunque ha la sventura di finire in acqua resta intrappolato e viene sbattuto con violenza contro le rocce subacquee. E, sostiene la gente del luogo, , nessuno è mai riemerso: il tasso di mortalità di chi vi cade dentro è del 100%.

Un bilancio ufficiale delle vittime dello Strid non c'è: storia, cronaca e leggenda si intrecciano. La fonte più antica risale al 1154 quando un giovane di nome William de Romilly tentando di saltare da una sponda all'altra durante una battuta di caccia sarebbe stato spazzato via, per non essere mai più visto. Anche un pretendente al trono di Scozia avrebbe fatto la stessa fine. William Wordsworth cita il Bolton Strid all'inizio del 1800 nel poema "The Force of Prayer" e Gertrude Atherton ne parla nel 1896 nel racconto "The Striding Place", in entrambe i casi con storie di giovinetti annegati. Più di recente, nel 1998, marito e moglie sono scomparsi qui il secondo giorno della luna di miele, e nel 2010 il fiume si è portato via un bambino di 8 anni, scivolato dalla sponda, e con lui un vecchio che ha tentato di salvarlo. Oggi la cupa fama del luogo attira turisti e visitatori, e vistosi cartelli rossi avvertono della pericolosità del luogo. Ah già, non poteva mancare la storia di fantasmi, con uno spettrale cavallo bianco che fa la sua apparizione emergendo dalle acque nel momento preciso in cui qualcuno annega.

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