giovedì 27 febbraio 2020

348 - L'INTOCCABILE




Sembra impossibile ma...
La morte della regina consorte del Siam Sunanda Kumariratana, scomparsa nel 1880 con la figlia di 2 anni e il figlio che portava in grembo, e una delle più incredibili e assurde che la storia ricordi.

Sunanda, figlia del re Mongkut, nasce nel 1860 a Bangkok, capitale dell'attuale Thailandia. A 15 anni, come è tradizione, sposa il fratellastro Chulalongkorn, che nel frattempo è salito al trono; del resto il re ha già 4 mogli, tutte sue sorellastre. Ma quella con Sunanda sembra sia una vera storia d'amore, tanto che in breve diventa la sua preferita e consorte ufficiale, e quando nasce una figlia, la principessa Kannabhorn Bejaratana, viene proclamata una settimana di festeggiamenti, cosa assai inconsueta all'epoca per la nascita di una femmina di stirpe reale. Chulalongkorn, sulle orme del padre, è un sovrano illuminato che porta avanti l’opera di modernizzazione del Paese. Le sue riforme non comprendono però l'abolizione di un'antica legge, che sarà fatale all'amata moglie.

Il 31 maggio 1880 la regina, che non ha ancora 20 anni, si trasferisce al Bang Pa-In Royal Palace, il Palazzo d'Estate, con la figlioletta di 2 anni. A scortarle c'è un nutrito gruppo di guardie e domestici, mentre la gente del popolo si inchina davanti al passaggio del corteo reale. Per raggiungere il palazzo, bisogna attraversare il fiume Chao Phraya; l’etichetta di corte prevede che nessuno possa stare sulla barca insieme alla regina, e madre e figlia salgono quindi da sole su una piccola imbarcazione trainata da una più grande. A metà del guado la barca reale finisce in una corrente che la fa capovolgere. Sunanda, che come detto è incinta, non sa nuotare, cerca di afferrare la bambina, le due lanciano disperate grida d'aiuto e passano parecchi secondi prima che i presenti, decine di persone sulla barca grande e sulle rive del fiume, le vedano sparire sott'acqua. Ma nessuno muove un dito.

La tragedia si compie sotto gli occhi di una folla di testimoni immobili e silenziosi. Il capo delle guardie osserva muto la scena, pare anche che fermi chi accenna a prendere iniziative. Il fatto è che la legge prevede la pena di morte per chiunque tocchi un membro della famiglia reale. Senza eccezioni. Il re, distrutto dalla notizia, punisce (non si sa se con la pena di morte) il capo della scorta, che si è attenuto con troppo zelo alle sue leggi, e ordina i funerali più elaborati e costosi mai vista in Siam. I corpi delle vittime, imbalsamati e posti su troni d’oro, vengono bruciati quasi un anno più tardi, le cerimonie funebri durano 12 giorni. Il monumento eretto per commemorare la regina potete vederlo ancora oggi in quel Bang Pa-In Palace dove Sunanda non è mai arrivata.

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