Sembra
impossibile ma...
La
morte della regina consorte del Siam Sunanda Kumariratana, scomparsa
nel 1880 con la figlia di 2 anni e il figlio che portava in grembo, e
una delle più incredibili e assurde che la storia ricordi.
Sunanda,
figlia del re Mongkut, nasce nel 1860 a Bangkok, capitale
dell'attuale Thailandia. A 15 anni, come è tradizione, sposa il
fratellastro Chulalongkorn, che nel frattempo è salito al trono; del
resto il re ha già 4 mogli, tutte sue sorellastre. Ma quella con
Sunanda sembra sia una vera storia d'amore, tanto che in breve
diventa la sua preferita e consorte ufficiale, e quando nasce una
figlia, la principessa Kannabhorn Bejaratana, viene proclamata una
settimana di festeggiamenti, cosa assai inconsueta all'epoca per la
nascita di una femmina di stirpe reale. Chulalongkorn, sulle orme del
padre, è un sovrano illuminato che porta avanti l’opera di
modernizzazione del Paese. Le sue riforme non comprendono però
l'abolizione di un'antica legge, che sarà fatale all'amata moglie.
Il
31 maggio 1880 la regina, che non ha ancora 20 anni, si trasferisce
al Bang Pa-In Royal Palace, il Palazzo d'Estate, con la figlioletta
di 2 anni. A scortarle c'è un nutrito gruppo di guardie e domestici,
mentre la gente del popolo si inchina davanti al passaggio del corteo
reale. Per raggiungere il palazzo, bisogna attraversare il fiume Chao
Phraya; l’etichetta di corte prevede che nessuno possa stare sulla
barca insieme alla regina, e madre e figlia salgono quindi da sole su
una piccola imbarcazione trainata da una più grande. A metà del
guado la barca reale finisce in una corrente che la fa capovolgere.
Sunanda, che come detto è incinta, non sa nuotare, cerca di
afferrare la bambina, le due lanciano disperate grida d'aiuto e
passano parecchi secondi prima che i presenti, decine di persone
sulla barca grande e sulle rive del fiume, le vedano sparire
sott'acqua. Ma nessuno muove un dito.
La
tragedia si compie sotto gli occhi di una folla di testimoni immobili
e silenziosi. Il capo delle guardie osserva muto la scena, pare anche
che fermi chi accenna a prendere iniziative. Il fatto è che la legge
prevede la pena di morte per chiunque tocchi un membro della famiglia
reale. Senza eccezioni. Il re, distrutto dalla notizia, punisce (non
si sa se con la pena di morte) il capo della scorta, che si è
attenuto con troppo zelo alle sue leggi, e ordina i funerali più
elaborati e costosi mai vista in Siam. I corpi delle vittime,
imbalsamati e posti su troni d’oro, vengono bruciati quasi un anno
più tardi, le cerimonie funebri durano 12 giorni. Il monumento
eretto per commemorare la regina potete vederlo ancora oggi in quel
Bang Pa-In Palace dove Sunanda non è mai arrivata.
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