Sembra
impossibile ma…
L’abito
non fa il monaco? Lui non ci crede. Si chiama Pepper, è un robot
giapponese e sa fare tante cose. E’ in circolazione da un paio di
anni, e ha già trovato lavoro in banche, negozi e reception di case
di cura. Identifica le persone col suo software di riconoscimento
facciale, è in grado di dare informazioni, e anche di sostenere
dialoghi piuttosto complessi.
Di
recente ha scoperto una nuova vocazione. Indossa gli abiti
tradizionali del monaco buddista, recita sutra e intona mantra. E
celebra servizi funebri. No, non si è montato la testa, e non ha
(ancora) imboccato la strada per la crescita spirituale. L’idea è
della Nissei Eco, società che cura le onoranze funebri, che si è
rivolta a SoftBank Robotics, i creatori di Pepper, per un insolito
servizio.
Il
monaco robot infatti consente di dimezzare i costi di un funerale, e
l’alternativa tecnologico-economica attira un gran numero di
clienti. Che scelgono il rito funebre low-cost e non ci fanno caso se
a accompagnare il caro estinto nell’ultimo viaggio è un
giocattolone di plastica e metallo con un ammasso di circuiti
elettronici al posto del cuore.
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