venerdì 20 marzo 2020

407 - L'OCA DI POTEMKIN




Sembra impossibile ma…
Grigorij Potëmkin riuscì a diventare l’uomo più influente dell’impero russo grazie alle sue capacità amatorie. I libri di storia lo ricordano per la vita fatta di lusso e di eccessi. E la fine ingloriosa. Premessa: sì, è proprio lui, quello che dette il nome alla corazzata resa celebre da Ėjzenštejn, e, dalle nostre parti, dal ragionier Ugo Fantozzi.

Potëmkin nasce a Smolensk nel 1739. Studia all'Università di Mosca e nel 1755 entra nelle Guardie a cavallo. Nel 1762 partecipa al colpo di Stato che porta sul trono Caterina II. Il giovane e aitante cavaliere fa colpo sulla sovrana, e nel 1768 lascia le guardie e viene assegnato alla corte come Kammerherr. Nel 1771 diventa il primo favorito di Caterina. Compito che deve assolvere alla grande, visto che da quel momento fioccano incarichi prestigiosi e ricompense. In un solo anno entra nel Consiglio di Stato, viene nominato conte, aiutante generale, tenente colonnello, comandante in capo e governatore della "Nuova Russia" (le province dell’Ucraina). Nel 1776, su richiesta di Caterina, l'imperatore Giuseppe II lo nomina principe del Sacro Romano Impero.

Dopo aver preso parte alle guerre contro l'Impero ottomano, Potëmkin crea la flotta del Mar Nero, e progetta e realizza la conquista della Crimea. Qui ripopola le campagne e fonda nuove città. In tutto ciò che fa c’è un’esagerazione, non risparmia né uomini né soldi, non calcola mai i costi. Nel 1787 Caterina visita i territori da lui colonizzati, ed è un trionfo: riesce a nascondere i problemi della sua amministrazione e a presentare un quadro idilliaco. Secondo alcune fonti fa costruire sul percorso dell’imperatrice numerosi villaggi che ad una prima impressione sembrano veri, ma in realtà sono di cartapesta.

Nel 1775 viene soppiantato da Zavadovsky nelle grazie dell'imperatrice, ma i rapporti tra i due restano ottimi. Molti storici sostengono la tesi di un precedente matrimonio segreto tra Potëmkin e Caterina, che sarebbe la madre di Elizaveta, la figlia illegittima preferita dell’amante. Che lascia San Pietroburgo ma nel 1791 torna e spende una fortuna per screditare l’ennesimo favorito, Zubov. E’ tutto inutile: l'imperatrice affida a Potëmkin i negoziati di pace con gli ottomani, e in sostanza se ne libera inviandolo a Jassy. Lungo la strada si ammala, ma rifiuta le medicine: la febbre alta lo costringe al digiuno. Quando recupera le forze, si mette a tavola; un prosciutto e tre polli sono l’antipasto, poi ingoia una grossa oca intera. Un’abbuffata fatale: Grigorij Potëmkin, l’uomo più potente di tutte le Russie, muore di indigestione in un villaggio della steppa.






Nessun commento:

Posta un commento

760 - DIETRO IL PADRINO

    Un'offerta che non si può rifiutare. A trovarsela davanti è stato Francis Ford Coppola al momento di iniziare a girare I...