Sembra
impossibile ma…
Questa
è una storia vera. Per alcuni è la storia dell’uomo più
sfortunato del mondo, per altri del più fortunato. Tsutomu
Yamaguchi, ingegnere giapponese, è l’unica persona su questo
pianeta ad essere sopravvissuto a due bombe atomiche.
6
agosto 1945, Yamaguchi, trentenne progettista di petroliere dei
cantieri navali Mitsubishi di Nagasaki, è in trasferta da qualche
giorno ai cantieri navali di Hiroshima, ma sta per tornare a casa.
Alle 8,15 del mattino scende dal tram di fronte alla stazione dei
treni. All’improvviso una luce accecante, ed è la fine del mondo.
A meno di tre chilometri di distanza, sul centro della città, è
esplosa la prima bomba atomica della storia dell’umanità.
L’esplosione
scaglia a terra Yamaguchi. All’inizio è cieco poi piano piano
ricomincia a vedere. E quello che vede è l’inferno, ottantamila
persone carbonizzate, il 90% degli edifici rasi al suolo. Lui sente
un gran dolore, ha gravi ustioni sulla metà superiore sinistra del
corpo, non ha più i capelli, e non sente niente: i timpani sono
distrutti. Trova dei bendaggi, in qualche modo si fascia le ferite,
poi va a nascondersi in un rifugio antiaereo. La mattina dopo
riprende la via di casa. Nagasaki è a 420 chilometri. Tenta di
raggiungerla con mezzi di fortuna, con la forza della disperazione.
9
agosto 1945. Yamaguchi ce l’ha fatta. E’ negli uffici del
cantiere, racconta ai colleghi increduli ciò che gli è capitato.
Sono le 11,02 del mattino. All’improvviso una luce accecante, ed è
la fine del mondo. A meno di tre chilometri di distanza, sul centro
di Nagasaki, è esplosa la seconda bomba atomica della storia
dell’umanità.
L’ingegner
Yamaguchi sopravvive anche a questa. Negli anni successivi decine di
migliaia di sopravvissuti muoiono di cancro per le radiazioni. Lui è
in buona salute, a parte la sordità. A 80 anni scriverà
un’autobiografia. Morirà nel 2010, alla bella età di 94 anni.
Nessun commento:
Posta un commento