domenica 19 aprile 2020

456 - TUTTI I FIGLI DI MARION




Sembra impossibile ma…
Questa è una storia vera. Marion van Binsbergen nasce nel 1920 ad Amsterdam, il padre Jacob è un giudice liberale che la educa alla tolleranza e all’antirazzismo negli anni in cui l’ombra del nazismo si allunga sull’Europa. Nel maggio 1940 i tedeschi occupano i Paesi Bassi; pochi mesi dopo la ragazza viene arrestata per aver violato il coprifuoco con degli amici. Alcuni di questi a sua insaputa avevano trascritto messaggi della BBC. Torturata a lungo, Marion resta in carcere per 7 mesi. Nella primavera del 1942 la donna è testimone di una violenta retata di bambini ebrei. “Rimasi scioccata e in lacrime - scriverà - e capii che il mio impegno per salvarli era più importante di qualsiasi altra cosa potessi fare”.

Così inizia a collaborare con la Resistenza olandese. Porta cibo e vestiti a chi si nasconde dai nazisti, falsifica documenti e tessere per le razioni e li fornisce ai fuggitivi insieme a beni di prima necessità. Ma la sua specialità è quella che in gergo chiamano la "missione della disgrazia": si ​​dichiara falsamente madre non sposata di un bambino per nasconderne l'identità ebraica, e lo registra come figlio proprio, nascondendolo poi in case di non ebrei. Un trucco che ripeterà decine di volte. Alla fine saranno più di 150 gli ebrei salvati direttamente da Marion, la maggior parte bambini.

Per tre anni poi nasconde la famiglia di Fred Polak, famoso filosofo di religione ebraica, negli alloggi del personale della villa di un amico a Huizen. I Polak nel tempo si erano allenati a scivolare sotto le assi del pavimento in 17 secondi, e per impedire al bambino di piangere gli davano dei sonniferi. Nel 1944 l’ennesima ispezione dei nazisti guidati da un olandese non dà risultati; quest’ultimo però è solito tornare mezz’ora dopo nei luoghi visitati. Anche quella volta, come spesso accadeva, i rifugiati sono usciti dai nascondigli. A Marion non rimane che sparare al collaborazionista. Il suo cadavere, nascosto in una bara che conteneva già un’altra salma, non sarà mai scoperto, e l’intera famiglia Polak si salverà.

Finita la guerra, Marion lavora nei campi per sfollati dell’Onu, poi si sposa con l’americano Tony Pritchard e si trasferìsce nello stato di New York, dove si laurea ed esercita la professione di psicoanalista e assistente sociale per bambini. Nel 1981 riceve l’onorificenza di “Giusto tra le nazioni”. Muore l’11 dicembre 2016 a 96 anni.
Guarda i video con la storia di Marion e la sua testimonianza integrale per l'Archivio della Shoah.




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