Sembra
impossibile ma…
Nel
terzo millennio sul pianeta globalizzato dal web c’è un’isola
che resiste ad ogni contatto col mondo civilizzato: è un paradiso
naturalistico, ma non la trovi sui depliant delle agenzie di viaggio.
Non la puoi visitare: sono in pochi ad esservi sbarcati, molti meno
quelli che lo hanno potuto raccontare. Ringrazio Cettina Negretti per
la segnalazione, e vi porto con me a North Sentinel.
Siamo
nel golfo del Bengala, arcipelago delle Andamane. L’isola, quasi un
quadrato di 60 km², è circondata dalla barriera corallina e non ha
attracchi naturali. A parte le scogliere e una stretta spiaggia, è
ricoperta da una fitta foresta. La tribù dei sentinelesi la abita da
60.000 anni, e resiste da sempre a qualsiasi contatto col mondo
esterno. Chiunque si avvicina alla costa, viene accolto da una
pioggia di frecce. Difficile quantificare la popolazione: attualmente
è stimata tra i 50 e i 500 individui. Anche il linguaggio è assai
diverso da quello delle popolazioni vicine. Sappiamo solo che sono
cacciatori e raccoglitori, vivono in capanne nella foresta e il loro
livello di progresso è pari a quello di una tribù paleolitica.
Storicamente,
l’impero Maratha aveva basi navali nelle Andamane, ma North
Sentinel non è mai citata nei testi dell’epoca. Nel 1771 una nave
inglese segnala "una moltitudine di luci" sull’isola; nel
1867 un funzionario britannico scende a terra scortato dalla polizia.
Pochi mesi dopo il mercantile Ninive fa naufragio sulla barriera
corallina, e i 106 sopravvissuti, poi salvati, sono costretti a
difendersi dagli attacchi dei sentinelesi. Nel 1880 una spedizione
scientifica sbarca sull'isola, cattura 6 abitanti (una coppia di
anziani e 4 bambini) e li conduce a Port Blair. L'intero gruppo,
privo di difese immunitarie, si ammala rapidamente, il vecchio e sua
moglie muoiono; i 4 bambini sono riportati sull’isola.
Nei
decenni successivi varie squadre esplorative tentano inutilmente di
sbarcare portando doni. Nel 1974 è la volta di una troupe
cinematografica con un fotografo del National Geographic, scortati da
poliziotti armati. Il tempo di lasciare doni sulla spiaggia, poi una
fuga rapida inseguiti da un intenso lancio di frecce, una delle quali
colpisce ad una coscia il regista. Seguono una serie di attacchi con
frecce e zagaglie contro crocieristi curiosi, sfortunati pescatori,
imbarcazioni varie ed elicotteri. Unico contatto pacifico, nel 1991
con un antropologo indiano e il suo team, poi finalmente nel 2005 il
governo locale dichiara l’intenzione di non interferire con lo
stile di vita degli indigeni e proibisce la ricerca di ulteriori
contatti con loro. Dopo lo tsunami del 2004, preoccupati per la sorte
dei sentinelesi, un elicottero governativo sorvola l’isola. Lo
accoglie un fitto lancio di frecce. Tutto bene, sono ancora vivi. Meno bene nel novembre 2018 va ad un missionario statunitense, John Allen
Chau: tenta di sbarcare sull'isola per convertire la popolazione al
cristianesimo, ma gli indigeni lo uccidono appena appena messo piede sull'isola. La polizia arresta sette persone che hanno aiutato Chau a raggiungere North Sentinel.
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